Svolta nelle indagini sul caso della morte di Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina trovata senza vita la mattina dello scorso 19 ottobre in un palazzo abbandonato nel quartiere, popolare ma centralissimo, di San Lorenzo a Roma. Il Tribunale del Riesame, accogliendo l'istanza presentata dai legali della difesa, ha annullato l’accusa di omicidio volontario, capo di imputazione che era stato attribuito a Brian Minthe, 43enne originario del Senegal, e Chima Alinno, 47enne proveniente dalla Nigeria.

Stando a quanto riportato da alcune note testate giornalistiche nazionali nel pomeriggio di oggi, il Tribunale della Libertà, oltre ad aver accolto le richieste della difesa, ha inoltre derubricato l'accusa di violenza sessuale di gruppo, che era stata inizialmente proposta, preferendole quella di abuso sessuale aggravato dalla minore età della ragazza.

Riconosciuto invece il reato di spaccio per entrambi gli imputati, che rimarranno quindi in carcere in attesa del processo.

Le parole della difesa: 'Felice per il mio assistito, convinta della sua innocenza'

In data di domani è invece prevista l'udienza del Riesame per il terzo imputato, il senegalese Mamadou Gara, anche lui tratto in arresto nell'ambito delle indagini per il decesso di Desirée. Sempre domani, subito dopo l'interrogatorio di Gara, dovrebbe tenersi anche l'interrogatorio di garanzia del quarto arrestato, il pusher italiano individuato come responsabile per aver materialmente venduto a Desirèe la dose che le è poi stata fatale.

"Posso dirmi felice per il mio assistito, alla luce delle investigazioni condotte fino a questo momento sono sicura della sua innocenza.

Sono al contempo dispiaciuta perché, delle indagini condotte così, rischiano concretamente di non rendere giustizia alla povera ragazza", queste le parole dell'avvocato Pina Tenga, legale di Chima Alinno.

Gli ultimi sviluppi delle indagini

Stando agli ultimi sviluppi delle indagini il cocktail fatale sarebbe stato costituito da un mix di farmaci potentissimi anche se presi singolarmente, come ad esempio Quentiax, Tolep, Aliprazolo Focus e Tranquilit, che la giovane, in piena crisi di astinenza da eroina, avrebbe ingurgitato senza pensarci due volte, aggiungendo al miscuglio anche alcune gocce di metadone. La ragazza avrebbe quindi trascorso le ore seguenti subendo abusi sessuali, per poi morire nella notte, dopo una lenta agonia.