All'età di 61 ha scoperto di essere gravemente malato, addirittura in pericolo di vita, ed ha deciso di mettersi a spacciare. É la storia, sicuramente fuori dall'ordinario, di un pensionato – completamente incensurato, almeno fino a poco tempo fa – di Rovetta, un piccolo comune del bergamasco.

L'uomo infatti, stando a quanto riportato da alcuni media locali e rilanciato da diverse testate giornalistiche, avrebbe deciso di intraprendere l'attività di spaccio di sostanze stupefacenti per due motivi: in primo luogo il sessantenne, del quale non è stato reso noto il nome, intendeva lasciare un'eredità ai suoi parenti, inoltre, i soldi accumulati sarebbero serviti per pagare le spese del suo funerale.

Crede di essere in punto di morte e si mette a spacciare, scatta subito il paragone con Breaking Bad

La notizia, virale da questa mattina, ha fatto subito scattare le similitudini con il personaggio di Walter White, protagonista dell'ormai iconica serie 'Breaking Bad', che, diffusa a partire dal 2008 e divenuta nel corso degli anni seguenti un vero e proprio fenomeno di culto, racconta le vicende di un uomo che alla soglia dei cinquant'anni, dopo aver scoperto di avere un cancro ai polmoni, in difficoltà economica e con un figlio disabile, si mette a produrre e commerciare ingenti quantitativi di metanfetamine.

Le somiglianze tra la trama della serie e la vicenda di Bergamo sono infatti testimoniate da tutti i titoli che la stampa on line ha dedicato alla vicenda, che includono sempre il paragone con 'Breaking Bad'.

Nonostante alcune analogie superficiali siano evidenti, va però sottolineato come sia i quantitativi di stupefacenti che la somma di denaro contante rinvenuta dalle forze dell'ordine, ed individuata come ricavo dell'attività di spaccio messa in atto dal pensionato bergamasco, siano significativamente inferiori rispetto a quelle raccontate dalla popolare Serie TV.

L'uomo è stato infatti trovato in possesso di 15 grammi di cocaina, oltre che di circa duemila euro in contanti.

Il processo per direttissima

Il pensionato è stato tratto in arresto dopo essere stato fermato dai carabinieri di Clusone, intervenuti dopo una soffiata. La perquisizione nel suo appartamento ha portato al ritrovamento del sopracitato bottino di 2000 euro in contanti e 15 grammi di cocaina.

Processato per direttissima, il sessantunenne ha raccontato ai giudici la sua storia, spiegando come la voglia di lasciare una piccola eredità, nonché la necessità di mettere da parte un quantitativo di denaro sufficiente a pagare le spese del suo funerale, lo abbiano spinto a ad entrare nel commercio illegale.

Per sua fortuna il pensionato - il quale dopo l'arresto è stato scarcerato, e potrà quindi attendere in libertà l'esito del processo di primo grado, che dovrebbe arrivare entro la prima metà del gennaio 2019 - ha poi scoperto che la grave malattia che lo affligge è in realtà curabile.