Julian Assange potrebbe lasciare l'ambasciata ecuadoriana a Londra. E' di oggi l'intervista radiofonica in cui il presidente dell'Ecuador Lenin Moreno afferma di essere in trattative con il Regno Unito. "Stiamo parlando con il governo britannico, come avremmo dovuto fare fin dall'inizio". Il presidente chiede delle garanzie. Assange non dovrà essere estradato in Paesi in cui la sua vita potrebbe essere in pericolo e quindi in quelli dove vige la pena di morte. La sicurezza del giornalista svedese è quindi prioritaria.
Chi è Julian Assange
Assange è un giornalista e informatico australiano, classe 1971.
Aderisce giovanissimo a un gruppo di hacker e nel 1991 ha i primi guai con la legge per aver violato il sistema informatico di un'università. Viene incarcerato ma esce per buona condotta. Pubblica un libro e si iscrive all'università, dove studia matematica. Viene conosciuto a livello internazionale per WikiLeaks, un sito che pubblica in forma anonima documenti segreti. Assange si attira l'ostilità di diversi governi, tra cui gli Stati Uniti, per niente felici di vedere i loro panni sporchi stesi di fronte alla popolazione mondiale. Gli Usa hanno promesso battaglia legale all'informatico.
Le accuse ad Assange
Assange è rintanato nell'ambasciata dell'Ecuador da sei anni, da quando fuggì dalla Svezia.
Nel Paese scandinavo era stato accusato di reati a sfondo sessuale. Il giornalista aveva negato le accuse, che a molti erano sembrate un complotto politico per arrestare l'uomo. Giunto nel Regno Unito, Assange aveva rifiutato di andare in Svezia per timore che da lì sarebbe stato estradato negli Usa, dove rischia l'arresto.
La Svezia infatti non gli aveva garantito questo principio internazionale (in gergo legale, di non-refoulement) .
La Svezia ha ritirato le accuse contro Julian Assange nel 2017, ma l'informatico è ancora protetto dall'Ecuador per il suo conflitto con gli USA. Gli Stati Uniti non hanno mai formalizzato le accuse verso l'uomo, ma è trapelata di recente la notizia di documenti di un importante tribunale statunitense in cui si accusa qualcuno di nome "Assange".
Il presidente Donald Trump non ha mai fatto mistero della sua ostilità nei confronti di WikiLeaks e del suo esponente più famoso.
Ad ottobre, l'Ecuador ha imposto per Assange pesanti restrizioni. A nulla è valsa la sua istanza, per la violazione dei suoi diritti, che è stata respinta.
Qualche mese fa, Alan Duncan, ministro degli Esteri inglese, aveva dichiarato a proposito di Assange: "Se dovesse lasciare l'ambasciata, sarebbe trattato con umanità e in modo adeguato. La prima priorità sarebbe quella di prendersi cura della sua salute, che pensiamo si stia deteriorando". Circolano voci infatti che l'informatico abbia dei problemi di salute.