Dalle prime luci dell’alba una nuova tragedia si sta abbattendo sul nostro paese; questa volta ad essere al centro dell’attenzione mediatica e non è il centro per il trattamento dei rifiuti romani sito in via Salaria 907 (periferia nord-orientale di Roma). Secondo gli inquirenti, l’incendio sarebbe iniziato intorno alle quattro e mezza del mattino all’interno di un capannone adibito al trattamento meccanico – biologico dei rifiuti e che conta ben duemila metri quadrati. Tra i primi ad accorgersi del danno ci sono gli abitanti della borgata Fidene che, svegliati da un fortissimo odore nauseante, hanno subito allertato i vigili del fuoco.

Sul posto sono già al lavoro ben dodici squadre di vigili del fuoco che, sin da subito, si sono rese conto della gravità della situazione e hanno momentaneamente deciso di far chiudere l’asilo che si trova a pochi metri dal luogo del rogo. Oltre a questi, possiamo trovare anche l’Arpa (agenzia dedita alla prevenzione e protezione dell’Ambiente italiano), la quale sta facendo il possibile per monitorare la qualità dell’aria della nube che, nelle ultime ore, ha invaso tutta la capitale portando con sé un odore acre.

Provvedimenti messi in atto

Fin dalle prime ore, come già accennato, l’asilo della via Salaria è stato momentaneamente chiuso per proteggere i più piccoli da eventuali pericoli; oltre a ciò si consiglia di tenere le finestre chiuse per evitare qualsiasi contagio o malessere.

Dal Campidoglio intanto iniziano ad arrivare le prime dichiarazioni da parte dell’assessore all’Ambiente Montanari, la quale spiega come vigili, carabinieri e differenti associazioni stiano facendo il possibile per dare al più presto una risposta. Ella continua a sostenere che la valutazione degli esperti non tarderà ad arrivare e che si stanno già preparando dei possibili provvedimenti che hanno come fine la salvaguardia dei residenti romani.

Sono innumerevoli le critiche riguardanti l’impianto

Il presidente del Municipio III della capitale ha subito dichiarato che, ovviamente, l’impianto ora è fortemente compromesso e che il fumo sprigionato durante la notte è fortemente tossico data l’enorme quantità di spazzatura, olio e plastica presente al momento. Nonostante i vigili del fuoco stiano facendo del loro meglio e cerchino di tranquillizzare i residenti dicendo che la nube si dirige verso zone non abitate, risulta poco probabile che l’aria della città non sia stata anche solo minimamente alterata. D’altronde erano anni ormai che i cittadini e lo stesso Giovanni Caudo (presidente del Municipio III) richiedevano l’immediato intervento per la chiusura dell’impianto dato il suo deterioramento.