Ad Hajin (Siria) le SDF continuano ad avanzare contro lo Stato islamico, spingendosi sempre più verso il centro. Le forze di Pressing Jazeera non stanno dando un attimo di tregua ai membri dell'Isis, che hanno subito nuovi attacchi presso il mercato e la ventesima strada, nella roccaforte a Deir Ezzor. Inoltre, i siriani sono riusciti a cacciare i terroristi dall'ospedale della città, un luogo altamente strategico, che ora è stato epurato.

Prima di fuggire, i miliziani hanno fatto esplodere l'edificio, per poi rispondere a distanza contro le forze arabo-curde, tramite colpi di mortaio.

Il tutto allo scopo di rallentare il nemico. Tuttavia, i tentativi dei miliziani sono stati vani. Tanto che i guerrieri devoti alla Jihad sono stati costretti a ripiegare verso sud. Nel frattempo, la Coalizione internazionale continua i suoi raid nei confronti delle basi terroristiche, mentre le SDF hanno l'altrettanto arduo compito di far evacuare i civili. Negli ultimi giorni, oltre 2000 persone (perlopiù donne e bambini) sono state scortate nei pressi della MERV, in aree più sicure.

Siria, le forze arabo-curde contro l'Isis: la battaglia continua anche a Baghuz

Intanto prosegue l'offensiva da parte delle SDF contro l'Isis a Baghuz. Le forze arabo-curde agiscono nella parte meridionale di Deir Ezzor tra Siria e Iraq, e stanno epurando il territorio dalla presenza minacciosa e deleteria dello Stato islamico.

Questo sta avvenendo anche grazie al prezioso aiuto delle forze provenienti da Baghdad. Un attacco continuo nei confronti dei miliziani con l'ausilio di caccia ed artiglieria.

A seguito di ciò, i membri dell'Isis sono stati costretti a ripiegare verso sud; si registra un aumento di fughe di massa dal territorio. L'obiettivo è accerchiare i miliziani, affinché non possano più muoversi, riducendo sempre di più la loro area di manovra.

Tramite questa azione, lo Stato islamico sarà sempre più pressato e limitato, in maniera tale che i terroristi potranno essere colpiti da più punti.

Pierluigi Caria: revocato il sequestro del passaporto

All'indipendentista di Nuoro Pierluigi Caria (33 anni) lo scorso 24 settembre erano stati sequestrati documenti personali quali carta d'identità e passaporto, con l'accusa di terrorismo.

Adesso, il foreign fighter potrà nuovamente lasciare l'Italia, in quanto è stata accolta la richiesta del legale del giovane, l'avvocato Gianfranco Sollai, riguardante la revoca dell'ordinanza di sequestro preventivo dei documenti validi per l'espatrio.

Lo scorso settembre, gli inquirenti avevano ipotizzato che Caria avesse lasciato il territorio italiano alla volta dell'Iraq, per raggiungere la Siria. Territorio questo in cui il 33enne era già stato in passato per combattere con l'International Freedom Battalion e le Unità di protezione del Popolo curde. Si tratta di una brigata di combattenti alleati ai curdi nella lotta allo Stato Islamico. L'avvocato di Caria ha messo in evidenza come la stessa Corte di giustizia non abbia considerato le forze del Pkk appartenenti ad una realtà terroristica e quindi, a dire di Sollai, il procedimento nei confronti del suo assistito può essere archiviato.