Nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre, 6 persone sono morte in un locale di Corinaldo, nelle vicinanze di Ancona, mentre almeno un altro centinaio sono rimaste ferite o contuse, 14 delle quali versano in gravi condizioni.
Alla base della tragedia un fuggi fuggi generale, conseguente al panico collettivo, causato nella folla dall'utilizzo dell'ormai famigerato spray al peperoncino, che ha determinato il crollo di un ponticello adiacente alla discoteca sul quale si trovavano decine e decine di spettatori in fuga. I più sfortunati sono deceduti schiacciati dal peso degli altri.
La notizia e le conseguenti accesissime polemiche sulle responsabilità, civili, penali e morali, stanno occupando massivamente le pagine della cronaca on line e dei social, ma anche gli spazi della televisione generalista.
Nel pomeriggio di oggi, ,, il noto contenitore domenicale 'Domenica In' ha dedicato buona parte della trasmissione ai fatti di Corinaldo, invitando, tra gli altri il noto psicologo scrittore Paolo Crepet, che da anni ormai è un vero e proprio protagonista della televisione italiana, e Briga, artista romano nato come rapper, che nel corso degli anni ha abbracciato una dimensione più pop, conosciuto anche per la sua fortunata partecipazione al reality 'Amici' di Maria De Filippi.
Durante la trasmissione, Briga ha avuto un acceso diverbio con il popolare psicologo, secondo il quale Sfera Ebbasta avrebbe una responsabilità morale per quanto accaduto due giorni fa. Il cantante ha contestato duramente questa posizione.
Le parole di Crepet
Crepet ha spiegato come, secondo il suo punto di vista, la responsabilità civile dell'accaduto sia da dare in parte a chi non è stato in grado di far rispettare le norme di sicurezza, consentendo l'acquisto di un numero di biglietti ben superiore a quello previsto per legge in base alla capienza del posto, ma anche all'artista, che veicolerebbe messaggi che lo scrittore non ha esitato a definire 'sbagliati', ovvero l'esaltazione di alcol e droghe.
Queste le parole di Crepet: "Se scrivo un testo dove dico che devo bermi una bottiglia e andare in auto a 180 all'ora, è evidente che c'è qualcosa che non va, ed è chiaro che ho delle responsabilità".
La replica di Briga
Il cantante romano, facendosi interprete di quello che è un sentire comune abbastanza diffuso in queste ore, soprattutto tra i giovani, ha replicato a Crepet esonerando Sfera Ebbasta da qualsiasi tipo di responsabilità.
Successivamente, via Twitter, ha anche accusato il noto psicologo di aver sfruttato la tragedia per farsi pubblicità.
Queste le parole di Briga: "Io non credo che Sfera Ebbasta vada additato come colpevole morale per il tipo di testi che scrive. Credo che educare sia compito delle famiglie, come far capire ai ragazzi che una cosa è una canzone, una cosa è un film, e altra cosa è la realtà. Cosa dovremmo fare? Non guardiamo più i film volenti? O quelli con i supereroi?".
Successivamente, i due si sono salutati dissociandosi in maniera netta l'uno dal pensiero dell'altro. Poco dopo la trasmissione è arrivato il tweet di Briga, in cui il cantante ha accusato il noto psicologo di aver sfruttato la tragedia per 'farsi la promo', con ogni probabilità si tratta di un riferimento al fatto che Crepet abbia parlato del suo ultimo libro durante la trasmissione.
La trap non va bene
— BRIGA (@MattiaBriga) 9 dicembre 2018
Il rap non va bene
Il rum non si beve
Fumare è sbagliato
Alle 2 di notte è troppo tardi
Però farsi la promo su una tragedia se po’ fa.
Bravo Crepet