Quella che si sta per raccontare è un'altra di quelle vicende in cui la vittima è un povero bambino innocente, finito tra le mani della persona sbagliata, che l'ha costretto a vivere un vero e proprio incubo a soli cinque anni. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, infatti, Tammi Bleimeyer, una donna di appena trentasette anni, nel 2014 si è resa protagonista di un comportamento tanto impensabile quanto inaccettabile: costringeva il piccolo Jordan, figlio del suo nuovo marito, a vivere segregato, in un appartamento di Spring, nello stato americano del Texas, in un sottoscala pieno di fili e chiodi sporgenti, ad indossare un pannolino e a portarlo quasi alla morte.
La donna aveva dato addirittura un titolo a quella stanza che definire degli orrori per il bimbo sembra proprio un eufemismo: 'La stanza di Harry Potter'. Fortunatamente, però, grazie all'intervento delle forze dell'ordine si è potuto porre fine a questo incubo quantomai ingiusto e adesso la donna è stata condannata a ben ventotto anni di reclusione.
Texas: bimbo di 5 anni torturato, trovato denutrito dalla polizia
Secondo quanto riferisce il quotidiano in questione, la terribile vicenda è stata scoperta a marzo del 2014, ma adesso è arrivata finalmente la condanna definitiva. La trentasettenne Tammi Bleimeyer, è madre di ben sette figli, ma evidentemente non sentiva il sentimento materno anche nei confronti del bimbo del suo nuovo marito, Bradley, anch'egli condannato a quindici anni di reclusione.
Il bambino, infatti, veniva nutrito soltanto con pane e acqua e, addirittura se ci metteva troppo a mangiare, gli veniva anche tolto quel poco di cibo che gli era stato dato. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il papà del bimbo avrebbe addirittura somministratogli delle droghe per tenerlo tranquillo quando all'interno della casa erano presenti degli ospiti.
Le forze dell'ordine, però, sono fortunatamente potute intervenire quando uno dei fratellastri del piccolo Jordan, ha trovato il coraggio di denunciare i soprusi nei riguardi del bambino. Il sedicenne, infatti, ha lanciato l'allarme e l'intervento della polizia non si è fatto attender: una volta giunti sul posto le forze dell'ordine hanno potuto vedere quanto il piccolo fosse fortemente denutrito, pesava appena tredici chilogrammi.
I medici hanno paragonato il suo stato di denutrizione a quella di un sopravvissuto dell'Olocausto. Il bimbo è stato immediatamente ridato in custodia alla sua mamma naturale, mentre i sette figli della donna-orco sono stati affidati ai servizi sociali e dovranno quindi fare a meno della loro madre per almeno ventotto anni.