Sono 30 le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica di Bologna, ed eseguite stamane dai Carabinieri, nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere e riciclaggio di denaro. Secondo quanto riportato dalla stampa locale e nazionale, vi era un un intero cartello di società che si occupavano di servizi funebri che controllava le camere mortuarie dei due ospedali principali del capoluogo emiliano, detenendone, di fatto, il monopolio. Alcuni infermieri in servizio presso i nosocomi Sant'Orsola e Maggiore avevano il compito di raccomandare tali agenzie ai familiari delle persone decedute.
Nove dei soggetti arrestati sono finiti direttamente dietro le sbarre, per altri diciotto vige la misura dei domiciliari e ad altre tre persone coinvolte nell'inchiesta è stato notificato il divieto di esercitare l'attività.
L'inchiesta del 'caro estinto'
L'indagine ha permesso di ricostruire una fitta rete di relazioni tra società di pompe funebri e personale sanitario. Un'organizzazione definita di tipo piramidale, al cui vertice vi erano G.A. di 68 anni, e M.B. un 63enne, entrambi titolari di due note società di servizi funebri. Da intermediari, ma non secondari nell'organizzazione, agivano tante altre persone che ricoprivano ruoli di responsabilità all'interno dell'organigramma delle attività su dette.
L'incarico affidato a tali soggetti era quello di avere costanti rapporti con l'ambiente ospedaliero, in modo tale che, ogni volta che vi era un decesso, le due agenzie potevano mettere le mani sull'affare. I due titolari si guardavano molto bene dal pestarsi i piedi uno con l'altro. L'attività investigativa dei militari ha quindi portato a chiudere il cerchio su quanto avveniva nel capoluogo emiliano.
Oltre alle due società di servizi funebri appena citate, ne sono state sequestrate altre quattro. Gli infermieri che gentilmente facevano da raccordo al sistema venivano ricompensati generosamente, con cifre che andavano dai 200 ai 350 euro per ogni deceduto segnalato.
Il Codacons: 'Controlli in tutti gli ospedali del Paese'
Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons, il quale denuncia che purtroppo questi episodi non accadrebbero solo a Bologna, ma in molti ospedali del Paese.
Per questo l'associazione dei consumatori si augura che presto altri controlli vengano eseguiti su tutto il territorio nazionale, questo al fine di scongiurare episodi simili a quello che vi abbiamo appena esposto. Un business, quello del "caro estinto" che secondo le stime, solo nel Bel Paese, ammonterebbe a circa 3,5 miliardi di euro.