Da Palermo arriva una storia a dir poco incredibile. Un uomo residente in città, Antonio Bartolotta, nei giorni scorsi si è recato presso l'ufficio Anagrafe del comune per rinnovare la sua carta identità ormai in scadenza. Qui, però, l'impiegato lo ha informato che era impossibile in quanto risultava morto dal 2014! L'assurda vicenda è stata racconta dal quotidiano "Giornale di Sicilia" e ripresa da numerose testate.
La macabra scoperta
Come raccontato da Giovanni Villino (firma del noto tabloid fondato da Girolamo Ardizzone), Antonio Bartolotta si è reso conto di aver la carta d'identità scaduta e, dunque, per rinnovarla (e magari ottenerla nel nuovo formato elettronico) si recato negli uffici della sua circoscrizione.
Allo sportello, però, l'impiegato gli ha spiegato che non potevano rilasciargli il documento in quanto, dai loro archivi, non risultava più residente a Palermo.
Credendo di trovarsi di fronte a un "normale" disguido di carattere burocratico (dovuto, magari, a difficoltà nell'accertamento della residenza) il signor Bartolotta, ha effettuato una serie di telefonate e si è recato personalmente presso l'Ufficio anagrafe e stato civile del Comune.
E, proprio qui, l'uomo ha appreso la macabra notizia: "Mi dispiace" gli ha spiegato l'addetto "Lei risulta deceduto cinque anni fa".
'Eppure ho sempre pagato tasse e bollette'
Sorpreso, Antonio Bartolotta, ha dichiarato che in tutti questi anni non aveva mai avuto il minimo sentore di questa vicenda.
"Mi sono sempre state recapitate tutte le bollette e le tasse" ha dichiarando, aggiungendo con un punta di amara ironia "E con notevole puntualità". Inoltre, ha precisato di aver ricevuto, qualche tempo fa, anche la tessera sanitaria". Insomma, il signor Bartolotta non avrebbe mai potuto neppure immaginarsi di risultare morto e sepolto da ormai 5 anni.
Cosa può essere successo, allora? "Un errore di omonimia?" ha ipotizzato il giornalista del quotidiano, ma Bartolotta ha escluso immediatamente questa possibilità. "Ho chiesto all'impiegato anche l'indirizzo della persona che risultava deceduta e coincideva con il mio: abito lì da sempre".
Gaspare Nicotri, assessore comunale con delega ai servizi demografici, è intervenuto in merito a quanto accaduto precisando che in questo caso specifico non si è trattato di morte, bensì di irreperibilità.
Con ogni probabilità, nel corso del censimento del 2011, il protagonista della vicenda è risultato irreperibile e, tre anni più tardi, nel 2014, in seguito ad un confronto anagrafico, è stato dichiarato ufficialmente irreperibile (e dunque cancellato dall'Anagrafe del Comune).
Nicotri ha anche sottolineato che, in assenza di un certificato di morte, è impossibile dichiarare "deceduto" un residente. Nei prossimi giorni, comunque, Antonio Bartolotta verrà reiscritto all’Anagrafe del Comune.