Una vicenda alquanto inquietante, purtroppo emersa e accertata soltanto dopo tanto tempo, quando oramai le violenze sessuali e psicologiche erano già state consumate. La vittima è Carol Higgins, una donna che oggi ha quarantanove anni ma che all'epoca dei fatti ne aveva appena quattordici. Vittima di suo padre, Elliot Appleyard, un settantunenne britannico che adesso è stato condannato a venti anni di reclusione da un giudice della Corte di Leeds. Secondo quanto si apprende dal quotidiano Il Mattino, infatti, è stato accertato che l'uomo costringeva sua figlia ad indossare l'anello di fidanzamento di sua moglie mentre la violentava.

Tant'è vero che la donna ha dichiarato che si sentiva trattata come se fosse sua moglie.

Orrore in Regno Unito: vittima di violenze sessuali parla dopo anni e fa arrestare suo padre

Stando a quanto riferisce il quotidiano in questione, infatti, l'uomo non solo si rendeva protagonista di questi abusi nei confronti della figlia, ma per ricordare sua moglie le avrebbe fatto tatuare il suo soprannome su una spalla. Dai racconti di Carol si evince che la sua infanzia è stata completamente distrutta da suo padre, che la violentava fino a tre o quattro volte a settimana. La donna ha finalmente rinunciato al diritto all'anonimato e adesso l'uomo è stato incastrato e finalmente dovrà pagare delle terribili azioni compiute nei confronti di sua figlia.

Gli abusi sarebbero cominciati negli anni '80 e la prima segnalazione da parte della donna è avvenuta nel 1985. Tuttavia, all'epoca le era stato riferito che sarebbe potuta essere considerata come una bugiarda e alla fine è stata convinta a desistere dalle stesse forze dell'ordine.

Le dichiarazioni del giudice che ha condannato Elliot Appleyard a venti anni di reclusione

Adesso, però, la donna ha voluto parlare e nell'ultimo incontro in tribunale, il settantunenne è stato accusato di stupro e di aggressione indecente. 'Mi hai distrutto l'infanzia trattandomi come una schiava. Avrei preferito essere stuprata da qualcuno in mezzo alla strada, perché quantomeno sarei stata amata dalla mia famiglia'.

Queste le dichiarazioni di Carol, profondamente addolorata per quanto capitatole nel corso della sua vita. Il giudice, invece, nel momento in cui si è pronunciato con la sentenza ha spiegato che l'uomo era reo di aver trattato sua figlia come se fosse la sua consorte, usandola per avere rapporti sessuali e maltrattandola.