Un trentaseienne di Catania ha ucciso il padre e si sarebbe disfatto del cadavere cercando di metterlo tra i rifiuti in strada. La polizia è stata chiamata dai vicini che si sono accorti dell’accaduto. Il tempestivo arrivo delle forze dell’ordine ha evitato che l’assassino venisse linciato dalla folla inferocita.

Il folle gesto

Un dramma familiare ha sconvolto ieri mattina il quartiere San Leone di Catania. Un uomo ha ucciso l’anziano genitore e ha poi nascosto il corpo mettendolo all’interno di un mobiletto tra i rifiuti. Stando alle ricostruzioni dei Carabinieri, l’uomo di 81 anni, Gaetano Italia, sarebbe stato colpito al viso da diversi calci, pugni e da un oggetto contundente.

L’autore dell’efferata violenza sarebbe stato proprio il figlio Alberto, 36 anni, un pregiudicato. Dopo essersi accertato che l’anziano padre fosse morto, l'uomo lo ha avvolto in una coperta e lo ha nascosto all’interno di un mobiletto a due ante. Nel tentativo di portare fuori l’oggetto con dentro il corpo del genitore, sarebbe stato scoperto da alcuni vicini a causa dell’accidentale apertura del mobile di legno. Sul 36enne pendeva un provvedimento del Gip che ne vietava l’avvicinamento alla casa dei genitori. L’uomo era già stato denunciato il passato per maltrattamenti familiari. La madre del pregiudicato pare sia affetta da Alzhaimer.

Il rischio di linciaggio

Quando sono arrivate sul posto le forze dell’ordine diverse persone del vicinato sono accorse contro l’uomo urlando e insultandolo.

Solo il tempestivo intervento dei carabinieri che stavano portando via l’omicida ha evitato un vero e proprio linciaggio. Il nutrito gruppo di vicini accorsi sul posto aveva cominciato ad inveire e a insultare pesantemente l’uomo. Il 36enne, una volta portato in Questura, si è avvalso della facoltà di non rispondere, eludendo così ogni domanda sul terribile gesto.

Su Alberto Italia pendono le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Intanto le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Procura di Catania, vanno avanti per fare piena luce sul caso e per cercare di capire il movente che ha spinto un ragazzo di 36 anni a compiere un tale e efferato gesto . Al vaglio degli inquirenti c’è anche la posizione del fratello dell’assassino, a quanto pare anch’egli si trovava nell’abitazione della vittima nel preciso istante in cui si svolgeva il terribile omicidio.