Non ha retto alla vergogna e all'umiliazione di dover subire a 72 anni uno sfratto dopo una vita di lavoro e sacrifici. Mercoledì scorso Dino Lambrugo, pensionato, ex artigiano, nella sua abitazione di Giussano in provincia di Monza, si è impiccato alla serranda del garage mentre un avvocato con l'ufficiale giudiziario e un fabbro stavano attuando le procedure di sfratto esecutivo. Quando è stato scoperto e soccorso, è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Niguarda di Milano dove è morto giovedì 31 dicembre dopo 24 ore di agonia.
Sfratto esecutivo, il dramma di un povero pensionato
Chi era Dino Lambrugo? Era uno dei tantissimi pensionati italiani che, dopo una vita laboriosa e onesta, era costretto a vivere con una pensione minima. Vedovo, padre di tre figli adulti, nella sua abitazione si prendeva cura del fratello disabile. In Lombardia, regione ricca, considerata la locomotiva economica d'Italia, il pensionato non riusciva a pagare un affitto di 600 euro al mese pur avendo speso l'esistenza a lavorare come piccolo artigiano.
A causa delle difficoltà economiche, aveva accumulato un debito con il proprietario della casa a Paina di Giussano, Monza, di 20 mila euro. Non avendo possibilità di pagare quella cifra enorme, il locatario lo aveva sfrattato.
Mercoledì scorso alle nove di mattina si è presentato alla porta di casa per la terza volta l'ufficiale giudiziario. Per due volte il peggio era stato scongiurato: in realtà l'operazione era stata solo rinviata. Il 30 gennaio era il giorno fissato dello sfratto esecutivo e stavolta con l'ufficiale giudiziario c'erano anche un avvocato e un fabbro, per eseguire la procedura e cambiare la serratura.
Troppo grandi sono stati per Dino la vergogna e l'umiliazione: con la scusa di andare a spostare l'auto in garage, ha appeso uno straccio alla serranda basculante e si è impiccato. Ad accorgersi di cosa fosse accaduto è stato il fabbro che doveva cambiare le serrature dell'immobile: non vedendolo arrivare, è andato in garage per capire come mai tardasse.
Dopo la terribile scoperta, ha liberato l'anziano dalla stretta al collo, ha chiamato il 118 cercando di rianimarlo in base alle indicazioni dell'operatore in attesa che arrivassero i soccorsi.
Trasportato d'urgenza all'ospedale Niguarda di Milano, Lambrugo è morto ieri mattina nel reparto di neurorianimazione: le sue condizioni erano disperate a causa delle gravi lesioni che si era provocato impiccandosi.
Pensionato suicida, storia di 'ordinaria' povertà
Il pensionato aveva tre figli adulti che non vivevano con lui e che sapevano solo parzialmente la situazione del padre: conoscevano le sue difficoltà economiche e stavano cercando di farsi accordare un mutuo per ripianare il debito, ma non erano invece a conoscenza della data dello sfratto esecutivo.
Il pensionato, un uomo che veniva da una generazione che aveva patito stenti dedicando la vita al lavoro e alla famiglia, ha vissuto il suo dramma nella solitudine. Si è sentito offeso, umiliato, intaccato nella dignità. Solo dopo la tragedia, i figli hanno scoperto che in giacenza alla Posta c'erano da mesi raccomandate che notificavano lo sfratto esecutivo. Non era più andato a ritirarle, pur conoscendo la data dell'evento che ha sancito la sua fine.
Sfratti, tragedia italiana da Nord a Sud
Il dramma di Dino porta alla ribalta, oltre alle condizioni di indigenza in cui versano i pensionati italiani, il problema degli sfratti. I dati forniti dal ministero dell'Interno considerano il fenomeno in diminuzione dal 2017, rispetto ai picchi avuti negli anni 2010, 2014 e 2016.
Eppure continua ad essere, da Nord a Sud, un grave problema.
Dalle statistiche pubblicate dallo stesso ministero, emerge infatti che la causa degli sfratti è nel 90% dei casi una morosità 'incolpevole'. Si tratta cioè di persone di tutte le età che, per aver perso il lavoro o non averlo, o per circostanze indipendenti dalla propria volontà, come è accaduto al povero Dino, non riescono a pagare l'affitto.