Un episodio tanto grave quanto increscioso quello che si è verificato nei giorni scorsi in provincia di Napoli, esattamente nel Comune di Giugliano, dove un ragazzo è stato aggredito da una gang di 10 persone. Il motivo? Il giovane ventiduenne si era opposto al tentativo di rapina della sua moto, acquistata dopo aver fatto tantissimi sacrifici. ''Fammi fare un giro sulla tua moto'', questa sarebbe stata la richiesta fatta da uno dei membri del gruppo di teppisti secondo quanto si apprende dai media locali, in particolare dal sito Il Meridiano News.

Al rifiuto da parte del giovane, quest'ultimo è stato inseguito, minacciato e poi massacrato dall'intero gruppo che ha deciso di punirlo per quel rifiuto più che giustificato.

Napoli: aggredito nel tentativo di prendergli la moto, il ragazzo si rifiuta e viene pestato

Stando a quanto si apprende dal sito in questione, il ventiduenne è residente a Lago Patria ed è uno studente che per guadagnare qualcosa svolge il lavoro di cameriere all'interno di un ristorante a Varcaturo, in via Ripuaria. Il giovane aveva appena finito di lavorare e si stava recando al'interno di un bar per andare a mangiare un cornetto e poi fare ritorno a casa dopo una lunga giornata stressante. Proprio in quel momento sono arrivati i teppisti che hanno iniziato a provocarlo con aria spavalda, pretendendo di prendere lo scooter del ragazzo per 'fare un giro'.

Siccome, però, il giovane non conosceva neanche uno dei membri di quel gruppo di persone, si è rifiutato e si è subito allontanato nel tentativo di fare ritorno al ristorante nel quale lavora. Il gruppo di malintenzionati, però, ha subito iniziato a seguirlo e così ha deciso di dirigersi verso casa.

Nel momento in cui è giunto sotto casa e stava aprendo il cancello per fare il suo ingresso nell'abitazione, il gruppetto di teppisti è sceso dall'automobile e ha iniziato a pestarlo.

Il ragazzo è stato preso a calci e a pugni, ma fortunatamente non ha riportato gravi conseguenze se non la rottura degli occhiali che indossava. A seguito dell'aggressione, il padre del giovane ha rilasciato delle dichiarazioni, spiegando che da 50 anni abita a Lago Patria, ma che da 30 anni a questa parte non si riesce più a vivere, perché ''tutta la melma è arrivata in questo luogo''.

Già qualche tempo fa, infatti, al ragazzo era stato rubato il motorino e questo secondo l'uomo non è corretto perché, dopo una giornata passata a lavorare, un giovane non deve essere né minacciato e né tanto meno picchiato.