Matteo Salvini ha rilanciato le preoccupazioni di don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Giovanni XXIII, in merito al Festival di Sanremo. Secondo il prelato, sostenuto anche dal ministro degli Interni, durante lo sketch di Virginia Raffaele si sarebbe invocato il demonio, Satana in persona per l'esattezza.
Sanremo, Salvini e Don Aldo Buonaiuto contro la scenetta di Virginia Raffaele
Nel post di Facebook del vicepremier leghista, pubblicato ieri sera verso la mezzanotte, si legge: 'Capisco e condivido le preoccupazioni espresse da don Aldo Buonaiuto, non bisogna sottovalutare le sette sataniche.
E' un fenomeno preoccupante'. Nel post anche un link che rimandava alla notizia dell'invocazione di Satana da parte di Virginia Raffaele durante una scenetta, dove ha ripetuto 5 volte la parola Satana. Un dettaglio che probabilmente è sfuggito al grande pubblico, rivedendo il video però si sente chiaramente la donna pronunciare cinque volte il nome Satana. Un'esternazione, in realtà, che risulta inspiegabile e fuori luogo in una gag come quella che stava recitando (un inno all'amore materno). Don Aldo Buonaiuto coordina anche un servizio nazionale antisette e ha fatto un appello pubblico all'attrice affinché chiarisca il motivo delle sue parole.
Il prete ha sottolineato come il fatto risulti molto grave.
Inneggiare a Satana in prima serata su Rai Uno è stato uno scivolone sconcertante', ha dichiarato Don Aldo Buonaiuto, che ha parlato di una mancanza totale di rispetto nei confronti dei tanti credenti che hanno seguito il programma, 'specialmente alle persone che sono oppresse dal maligno'. Infine ha aggiunto la necessità di tornare a riflettere sulle conseguenze che alcune scelte posso comportare nella società, scelte che non possono essere fatte con leggerezza.
Un altro prete contro il Festival
Qualche giorno prima, un altro prete, Don Salvatore Picca, ha criticato il festival per la scelta di far vincere Mahmood. 'Sarà sovranista, nazionalista, fascista, ma la canzone di Mahmood non si può sentire, è una vergogna'. Poi ha aggiunto il suo disappunto per l'immagine che l'Italia dà di se stessa al mondo con questa canzone, facendo vedere come la canzone italiana 'è uno schifo'.
Il sacerdote tifava per Ultimo e Il Volo che, secondo il prelato, hanno avuto 'una sola pecca': non essere di religione musulmana, non avere tatuaggi, non essere immigrati, non essere drogati, ma semplicemente italiani con un pezzo troppo italiano per vincere il Festival.