Un gioco azzardato, o il tentativo di fuga scavalcando il balcone di casa per raggiungere quello dei vicini? Non si saprà mai con certezza come siano andate le cose, in mancanza di testimoni oculari o di telecamere che abbiano registrato l'accaduto. Di certo, l'immane tragedia si è consumata in pochi istanti nel rione della Barca, periferia ovest di Bologna. Lo scorso sabato, due fratellini, David di 14 e Benjamin di 11 anni, sono caduti dal balcone della casa all'ottavo piano di un palazzo popolare. Erano stati appena messi in punizione. Al momento della tragedia, in casa c'era solo il papà che, come ha raccontato agli inquirenti che lo hanno ascoltato per ore, si stava facendo la doccia.

Ad accorgersi dell'accaduto, un vicino di casa che ha dato l'allarme e avvisato il padre.

Tragedia a Bologna, dinamica non chiara

Nessuno li ha visti cadere, nessuno li ha sentiti urlare. A scoprirli in terra, in via Quirino di Marzio, sabato verso le 10, un testimone che ha chiamato i soccorsi. I loro corpi sono stati trovati spostati di sei-sette metri rispetto alla verticale di caduta, come se fossero stati spinti o si fossero lanciati: una posizione che sembrerebbe incompatibile con l'evento accidentale. Ma, tra le ipotesi, quella del del doppio suicidio è, per gli investigatori, assai poco plausibile.

Agonizzanti a terra, respiravano ancora poco dopo essere caduti dal balcone della casa in cui abitavano con la madre, il padre e altri due fratellini, un maschio di due e una femmina di otto anni, ma i tentativi di rianimarli sono stato inutili.

La famiglia di origine kenyota, è regolarmente in Italia da molti anni: il papà Nathan Heitz Chabwore, 43 anni, fa l'operatore socio sanitario. La mamma, Lilian Dadda, 39 anni, lavora in un negozio di parrucchiera ed è lì che si trovava con gli altri due figli più piccoli al momento della tragedia. I genitori sono stati ascoltati per ore in Questura: la squadra mobile, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal pm Tommaso Pierini che hanno aperto un fascicolo contro ignoti, sta conducendo le indagini.

Gli inquirenti per ora hanno creduto ai genitori che, dissequestrata l'abitazione, si sono chiusi in casa con gli altri due figli piccoli, e non hanno aperto la porta neanche al parroco. La mamma ha raccontato dell'amorevolezza del marito verso i figli, e che sono una famiglia unita. E la versione dei fatti data dal papà, è stata ritenuta "compatibile con l'ipotesi della disgrazia".

Nathan ha raccontato di aver messo in punizione i figli che aveva mandato a far la spesa, ma non gli avevano portato cinque euro di resto. Sabato mattina ha chiuso la porta di casa e tolta la chiave, poi è andato in bagno: quando è uscito, i figli non c'erano più.

Giusto il giorno prima, come riferito dalla moglie, un'altra arrabbiatura: il primogenito, David, era tornato a casa con un cellulare di provenienza incerta che poi era stato consegnato ai carabinieri. Sembra che un'analoga tragedia stesse per accadere un anno fa: un testimone ha rifertito che il padre aveva chiuso i fratellini in bagno, liberati poi dai vigili del fuoco.

Fratellini morti, i testimoni

Al momento, l'ipotesi prevalente resta quella della caduta accidentale e i genitori non sono indagati.

Ma una spiegazione certa non c'è. Ieri la scientifica è tornata sul posto per cercare di ricostruire la dinamica della caduta. Oggi verrà conferito l'incarico al medico legale per l'autopsia: se venissero riscontrati segni diversi dal terribile impatto col suolo, tutto cambierebbe. Finora, una diversa soluzione non c'è, ma non si capisce come siano potuti entrambi cadere accidentalmente.

Anche le testimonianze non coincidono. Un'inquilina del quinto piano, ha detto di aver sentito due tonfi a distanza di mezzo minuto uno dall'altro. Quindi sarebbero precipitati in momenti diversi, e ciò ingarbuglierebbe ancor più il movente del doppio decesso. Ma un vicino che abita al primo piano, avrebbe sentito due tonfi in rapida successione.

Cosa può essere accaduto? Uno dei due a cavalcioni sulla ringhiera, è forse scivolato e mentre il fratello cercava di salvarlo, sono precipitati entrambi? Uno è caduto e l'altro, disperato l'ha seguito? Essendo tutte le ipotesi indimostrabili, vale quanto detto dal procuratore Amato, che sia stata una disgrazia.