A una settimana esatta dall’inizio, non si placano le polemiche intorno al Congresso Mondiale delle Famiglie, giunto alla 13ma edizione e in programma a Verona dal 29 al 31 marzo prossimi. L’evento è fortemente criticato da diverse associazioni e partiti politici, accusato di oscurantismo se non di “ritorno al medioevo” per le sue posizioni decisamente conservative su temi delicati e importanti come aborto e unioni civili.

Una delle polemiche più aspre riguarda uno dei relatori, l’arciprete russo Dmitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità della Chiesa ortodossa russa, accusato di avere paragonato l’aborto al cannibalismo.

Oggi, in sua difesa, è intervenuto Toni Brandi, presidente della 13ma edizione del Congresso, che ha apertamente parlato di “caso montato ad Arte”.

Toni Brandi: ‘Le parole dell’arciprete Smirnov sono state estrapolate dal contesto e modificate’

In un comunicato diffuso oggi l’ufficio stampa del congresso veronese è riportata la dichiarazione del presidente Toni Brandi: ‘L’arciprete Dmitri Smirnov è stato invitato all’evento veronese per il suo incarico di presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità della Chiesa Ortodossa russa. Inoltre, è membro del del Consiglio supremo della stessa Chiesa e per questi ruoli è stato più volte invitato a incontri istituzionali, in alcuni casi anche in Vaticano.

Quello che viene chiamato ‘caso Smirnov’ non è altro che un caso montato ad arte’.

Anche l’arciprete Smirnov ha preso posizione: secondo quanto riportato dal comunicato stampa, il prelato ortodosso chiarisce che ‘Le frasi che mi sono state attribuite sono state in realtà prese da diversi miei sermoni, estrapolate dal contesto e modificate, il caso più eclatante è proprio quello che abbinerebbe aborto e cannibalismo.

Io desidero solo che le donne siano felici, l’aborto è un dolore e un dramma e vorrei evitare loro tutto questo’.

‘E’ vero, combatto l’aborto con tenacia – continua l’arciprete Smirnov – posso affermare che nella mia parrocchia non si pratica, vi sono molte famiglie numerose e in occasione della prossima Pasqua attendiamo il decimo figlio di una di queste famiglie.

Sono un sacerdote, uno dei miei compiti è insegnare alle persone che uccidere è sbagliato, una posizione condivisa da milioni di persone, cristiani, musulmani, ebrei che vivono in tutto il mondo. Su questo tema ho partecipato a diversi incontri con Papa Francesco e posso affermare che sul tema dell’aborto abbiamo la stessa opinione’.

Il comunicato stampa termina ricordando che lo stesso Papa Francesco, in tempi recenti, in tema di pratiche abortive ha utilizzato un’immagine forte, quella del sicario.

Tra i relatori diversi esponenti politici italiani ed esteri

Nonostante il governo italiano, per volontà del presidente Conte, abbia revocato il patrocinio inizialmente concesso al Congresso delle Famiglie, rimangono numerosi gli appoggi politici confermati per l’evento.

Il Ministero per la Famiglia e le disabilità, le Regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Verona hanno confermato i rispettivi patrocini.

Saranno presenti alle tre giornate di lavori, tra gli altri, il vice presidente del Consiglio e ministro degli Interni Matteo Salvini, il presidente della Moldavia Igor Dodon, il ministro per la Famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana, il ministro per l’Istruzione Marco Bussetti, il segretario di Stato e ministro per la Famiglia ungherese Katalin Novak, il patriarca della Chiesa cattolica Sira Ignazio Giuseppe III, il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il fondatore dei Family Day Massimo Gandolfini, l’ambasciatore ungherese in Italia Eduard Habsburg-Lothrinhgen, il senatore Simone Pillon, lo psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi, diversi altri medici e ricercatori.

Apertamente contrari alle posizioni del Congresso delle Famiglia il Movimento 5 Stelle e il Pd: sono annunciate diverse contromanifestazioni di protesta nei tre giorni di svolgimento dei lavori, nelle scorse non sono mancate azioni anche eccessive come minacce ricevute dagli alberghi che ospiteranno a Verona i diversi relatori.