Sta scatenando la fantasia dei complottisti un messaggio pubblicato l'8 marzo 2019 da parte dell'ambasciata statunitense in Etiopia, in cui la stessa avvisava di non partire da e per il Paese, in quanto il governo degli Stati Uniti era a conoscenza di una manifestazione di protesta che poteva causare possibili incidenti. Il messaggio, pubblicato sia sul sito ufficiale dell'ambasciata che sui profili social, poco dopo è stato poi aggiornato, riportando alla calma l'allerta lanciata in precedenza. Tanto ovviamente è bastato per scatenare il dibattito su quanto accaduto, e se c'è chi parla di "macabra coincidenza" tra l'avviso lanciato dall'ente governativo e l'incidente aereo, c'è anche chi ha ipotizzato una qualche sorta di collegamento occulto

Manifestazione proprio ad Addis Abeba

Secondo quanto si apprende dai media internazionali, a Meskel Square, una delle principali piazze della capitale etiope, ieri ci doveva essere una manifestazione importante.

Il messaggio lanciato dall'ambasciata mostrava preoccupazione per l'evento in questione, in quanto non si sapeva bene se questa fosse stata una manifestazione approvata o meno dalle autorità governative. Quanto scritto dall'ente precisava anche che non c'erano comunque rischi per quanto riguardava eventuali attacchi terroristici o varie altre minacce. La parte del testo che ha incuriosito di più però si trova alla fine del messaggio (poi aggiornato, annullando di fatto l'allerta), dove si avvisava il personale governativo degli Stati Uniti a non recarsi assolutamente in viaggio da e per l'aeroporto internazionale di Bole (che si trova appunto ad Addis Abeba), proprio nella giornata del 10 marzo.

Poi purtroppo ieri, poco dopo il decollo, il Boeing 737 della Ethiopian Airlines, diretto a Nairobi, è precipitato. Come ben si sa, l'incidente ha provocato 157 vittime, tra cui 8 nostri connazionali italiani, tutti diplomatici e professionisti impegnati nel sociale, soprattutto gente che partecipava a programmi internazionali per aiutare l'Africa.

Tra i deceduti, anche un archeologo italiano di fama internazionale e assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa.

Vietato l'uso dei Boeing 737 in Cina

Intanto, nelle ore successive al disastro, sono arrivate le prime reazioni da tutto il mondo. Dopo l'ennesimo incidente aereo che ha visto coinvolto un veicolo Boeing, la Cina ha fatto sapere di voler sospendere, almeno temporaneamente, l'uso del Boeing 737 Max.

Questo, spiegano da Pechino, si rende necessario perché c'è bisogno di effettuare delle verifiche sugli aeromobili. Anche l'aereo caduto diversi mesi fa in Indonesia della Lion Air era un Boeing 737. L'incidente, come si ricorderà, causò la morte di 189 persone.