Il ricordo di quei 51 bambini salvati dai Carabinieri qualche giorno fa a Milano, su un bus dirottato da un autista di origine senegalese e con cittadinanza italiana, Ousseynou Sy, è ancora vivo nel nostro Paese. Adesso, quando sembra che tutto stia tornando alla normalità, su Facebook è apparso un commento fatto da un richiedente asilo di Jesolo (Venezia), la cui nazionalità al momento non è nota. Secondo quanto riferiscono i media nazionali, l'uomo è stato oggetto di una perquisizione da parte della Digos subito dopo che gli inquirenti hanno visto il messaggio sul noto social network.

La paura è che possano verificarsi altri episodi simili a quello di San Donato. "Non avere visto niente, ora viene il peggio" - così avrebbe scritto l'immigrato.

Soggetto ancora non indagato

In queste ore i militari stanno effettuando tutte le verifiche sul caso. Bisogna innanzitutto sincerarsi che il soggetto autore del messaggio non abbia legami con alcuni gruppi estremisti, l'episodio è comunque al vaglio del pm antiterrorismo. Ovviamente un messaggio del genere, lanciato poi pubblicamente su una piattaforma social dove ci sono milioni di utenti, desta sicuramente preoccupazione. La testata giornalistica on-line, Leggo, che cita fonti locali, riferisce che al momento il richiedente asilo non è indagato.

Nulla vieta che però il suo gesto possa fargli perdere lo status di rifugiato politico. Egli infatti risiederebbe, secondo le prime indiscrezioni, in una struttura della Croce Rossa, allestita proprio nella famosa cittadina veneta.

Parole che hanno provocato allarme

Quanto dichiarato dall'uomo ha destato ovviamente allarme anche nella gente che ha letto il messaggio.

Gli inquirenti sono intervenuti subito, e stanno chiarendo la posizione dell'immigrato, come detto in precedenza. Sicuramente nelle prossime ore potrebbero emergere ulteriori particolari. Le indagini della Digos, coordinate dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, proseguiranno a ritmo serrato. Si indaga infatti su ogni particolare.

E intanto ieri, i ragazzi che sono stati salvati dai Carabinieri, hanno incontrato a scuola i loro angeli custodi. I militari dell'Arma si sono recati presso l'istituto scolastico "Vailati" di Crema, e hanno abbracciato maestre e bambini. C'era anche Ramy, il ragazzo egiziano che per primo ha chiamato i soccorsi: su di lui i militari hanno avuto parole di elogio: "E' stato straordinario". Lui ha manifestato la volontà di voler diventare uno di loro.