Continua imperterrita a tremare la terra nelle zone della città di Napoli e in particolare in quella del vulcano Vesuvio, dove nelle scorse ore si sono registrate ben trenta scosse di terremoto. Uno sciame sismico che, però, non ha riportato alcuna conseguenza in quanto tutte di lieve entità che si sono susseguite nel giro di un'ora provocando quantomeno un po' di apprensione tra i residenti della zona. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, infatti, questi piccoli terremoti si sono registrati nella giornata di lunedì 25 marzo, tra le 17:27 e le 18:32, i quali si sono verificati praticamente tutti in area craterica e lungo il versante rivolto al comune di Torre del Greco.

Come già detto, però, fortunatamente si è trattato di movimenti sismici abbastanza superficiali.

Trema la terra attorno al Vesuvio: avvertite ben 30 scosse di terremoto

Stando a quanto si apprende dal quotidiano in questione, infatti, la scala di magnitudo Richter massima che è stata raggiunta è quella di 1.2 ad una profondità di 1.2 chilometri, che si è verificata attorno alle ore 17:45. Il susseguirsi di queste scosse e dello sciame sismico di intensità bassissima, dunque, sarebbe la conferma che quest'ultimo sia collegato al fenomeno di subsidenza - un lento e progressivo sprofondamento del fondo di un bacino marino o di un'area, ndr - che interessa la zona del vulcano. Nel corso del tempo, quindi, le rocce cambiano la propria reologia e ciò andrebbe a spiegare la subsidenza che è stata misurata nel 2012, che presenta una differenza di 5-6 centimetri rispetto a oggi.

Le scosse rientrerebbero tra i normali movimenti del vulcano Vesuvio

Di conseguenza, secondo quanto riferisce l'Osservatorio Vesuviano, lo sciame sismico verificatosi nelle scorse ore non sarebbe causato da spostamenti di magna, che invece si trovano a circa dieci chilometri di profondità. D'altronde, facendo riferimento ai quattro livelli di allerta esistenti dal piano di emergenza predisposto dalla Protezione Civile, lo stato attuale del Vesuvio equivale a quello "verde", che rappresenta il livello più basso.

Nessun allarme per i cittadini di Napoli, dunque, in quanto si tratta di un fenomeno che pare rientri tra i movimenti normali di un vulcano in stato attivo. Soltanto una decina di giorni fa, tra Napoli e Pozzuoli, è stato registrato un altro sciame sismico nella notte tra il 14 e il 15 marzo, con la scossa più forte che ha raggiunto i 2,5 di magnitudo, che ha costretto la gente ad uscire in strada in piena notte per fortuna senza provocare grosse conseguenze.