La nave "Mare Jonio" ha effettuato la sua quarta missione di salvataggio, durante la quale ha soccorso un gommone in avaria con a bordo 49 migranti. Tuttavia, l'attività di questa Ong potrebbe concludersi prematuramente, tenendo conto di quanto annunciato dal Viminale nelle ultime ore. Il Ministero dell'Interno, infatti, ha diramato una nota ufficiale nella quale ha anticipato che Matteo Salvini dovrebbe firmare a breve una direttiva volta ad imporre lo stop agli sbarchi sulle nostre coste e alle "azioni illegali delle Ong" che dovessero operare senza tener conto delle disposizioni ministeriali.

Adesso, dunque, si potrebbe aprire un vero e proprio braccio di ferro tra la "Mare Jonio" e il Viminale, con la nave che potrebbe vedersi negato l'accesso ad un porto sicuro. Il natante, infatti, dopo aver provveduto al salvataggio dei 49 migranti, si è diretto verso l'isola di Lampedusa allo scopo di far sbarcare i naufraghi affinché gli venga prestata la dovuta assistenza.

Il comunicato ufficiale del Viminale

Poco dopo la diffusione della notizia dell'intervento della "Mare Jonio" - appartenente ad una Ong italiana - per mettere in salvo i migranti provenienti dall'Africa subsahariana, è arrivato un comunicato stampa da parte del Ministero dell'Interno. Nel testo si legge che Matteo Salvini sarebbe pronto a sottoscrivere una direttiva specifica, il cui contenuto dovrebbe essere trasmesso a tutte le autorità interessate per "stoppare definitivamente le azioni illegali delle Ong".

Il provvedimento prevede che eventuali azioni di soccorso di migranti irregolari in acque non italiane e, soprattutto, non coordinate con il Viminale, vengano considerate illecite soprattutto perché vanno a ledere il "buon ordine e la sicurezza dello Stato italiano".

Il giusto compromesso secondo il Ministero dell'Interno

Il comunicato del Viminale non nega che la priorità degli interventi nel Mediterraneo sia quella di salvaguardare la vita umana.

Tuttavia, quest'obiettivo dev'essere raggiunto agendo di concerto con l'autorità nazionale territorialmente competente, rispettando il diritto internazionale e le regole da esso stabilite per la ricerca e il soccorso in mare.

Diversamente, secondo il comunicato ministeriale, qualsiasi azione che si discosti da questi canoni potrebbe essere interpretata come premeditata per far arrivare in Italia degli immigrati clandestini, favorendo così il traffico illecito di esseri umani.

Di conseguenza, per il Ministero dell'Interno, l'intervento della nave "Mare Jonio" sarebbe da considerarsi illegittimo e illegale, nonostante sull'imbarcazione in difficoltà vi fossero anche 12 minori.

Inoltre l'Ong italiana, prima di lanciare i giubbotti di salvataggio, avrebbe avvertito la Guardia Costiera italiana e quella libica, infatti di lì a poco la nave è stata raggiunta da una motovedetta libica che, in un secondo momento, è tornata indietro.

Sicuramente si continuerà a discutere di questo caso che, di fatto, costituisce un notevole precedente. Infatti, per la prima volta, è stato coinvolto un natante appartenente ad una Ong italiana e battente bandiera tricolore.