Per tutti sarebbe dovuta essere l'ennesima tragedia in cui a perdere la vita è una giovane creatura. Invece, dopo tanta lotta, il piccolo Alex pare sia riuscito ad uscire da quel terribile tunnel chiamato linfoistiocitosi emofagocitica che lo attanagliava nonostante la sua giovanissima età. Già tempo fa, infatti, avevamo parlato del piccolo Alessandro Maria Montresor, figlio di genitori italiani ma che vivono in Inghilterra, precisamente a Londra. Per il piccolo è stata una vera e propria odissea: prima era stato trovato un donatore, poi quest'ultimo aveva deciso di ritirarsi proprio al momento della donazione.
Adesso, invece, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, il bimbo sta bene, inizia ad uscire di casa e gli sono ricresciuti nuovamente i capelli. Nel mese di novembre era stato trasferito dall'Ospedale Great Ormond Street di Londra presso l'ospedale Bambin Gesù di Roma, dove era stato sottoposto ad un intervento che gli ha salvato la vita attraverso il trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Gli avevano dato pochi giorni di vita, grazie al trapianto il piccolo Alex adesso sta bene
Sono quasi passati cento giorni, infatti, da quella delicata operazione e il peggio sembra oramai passato. A rilasciare alcune dichiarazioni sulle sue attuali condizioni di salute è stata Rita Malavolta, presidente dell'associazione di donatori midollo osseo, che ha seguito la faccenda per lungo tempo ed è rimasta sempre in contatto stretto con i genitori del piccolo Alex.
Ha spiegato di aver sentito il padre del bambino, che l'ha rassicurata spiegando che adesso sta molto bene, esprimendo tutta la sua felicità per tutto questo. Il pericolo sembra scampato quindi, con Rita Malavolta che ci ha tenuto a precisare che nel nostro territorio sono due i centri di eccellenza per questo tipo di interventi: il Bambino Gesù e il San Gerardo di Monza.
Nei mesi scorsi grande mobilitazione in tutto il territorio italiano e non solo
Per il piccolo Alex ci fu una grandissima mobilitazione in tutta Italia e nel mondo, con una vera e propria gara di solidarietà per cercare di trovare un donatore compatibile. In diverse piazze, infatti, furono allestiti dei gazebo per effettuare tamponi e per individuare eventualmente persone in grado di poter contribuire a salvare la vita di Alessandro. Il peggio adesso è passato, e il bimbo è già tornato a fare la vita che tutte le creature della sua età dovrebbero condurre, fatta di spensieratezza e felicità.