Le aurore boreali, notoriamente, sono uno spettacolo già molto affascinante. Ciò che è avvenuto nei cieli della Norvegia nella serata di venerdì 5 aprile ha superato però ogni immaginazione. Un susseguirsi di globi e strani effetti di luce hanno cominciato a "giocare" con l'aurora. Moltissime persone hanno chiamato le autorità, domandando cosa stesse succedendo e temendo persino invasioni aliene. Ben presto, però, sono arrivate le rassicurazioni: si è trattato soltanto di un esperimento della Nasa nella ionosfera.

Norvegia, uno spettacolo di luci che sembra un'invasione aliena

Le aurore boreali sono già fenomeni decisamente spettacolari, e che purtroppo dalle nostre parti non è possibile vedere. Quello che è accaduto però venerdì 5 aprile in Norvegia ha superato ogni aspettativa. All'improvviso, insieme alla normale aurora boreale, gruppi di luci viola, blu e gialle sono apparse nel cielo notturno del paese. L'incredibile conformazione in movimento, che non poteva essere di origine naturale, ha subito scatenato un interesse vastissimo, facendo addirittura sorgere la paura di una possibile invasione extraterrestre. Moltissime persone hanno chiamato le autorità, per chiedere informazioni e rassicurazioni.

Ma. ovviamente gli extraterrestri non erano dietro l'evento. A provocare l'incredibile fenomeno in realtà è stata la NASA, che ha lanciato un nuovo sistema missilistico dalla Norvegia per studiare il flusso dei venti nell'atmosfera superiore della Terra. A spiegare ogni cosa sono stati i rappresentanti dell'agenzia Wallops Flight Facility a Wallops, Virginia, che tramite dei tweet hanno illustrato l'esperimento in corso.

L'esperimento della Nasa

Dopo la comparsa dell'aurora boreale, la NASA ha creato quell'incredibile spettacolo di luci con composti chimici, espulsi dall'Auroral Zone Upwelling Rocket Experiment (AZURE). Questa è la prima delle otto missioni missilistiche lanciate dalle basi norvegesi di Andøya e Svalbard. Le missioni analizzeranno le interazioni tra le linee del campo magnetico terrestre e le particelle provenienti dallo spazio che bombardano il nostro pianeta.

L'Azure ha preso di mira la ionosfera, lo strato dell'atmosfera carico elettricamente, che si trova tra 75 e 1.000 chilometri sopra le nostre teste. Durante il lancio, i razzi hanno distribuito traccianti chimici, trimetilalluminio (TMA) e una miscela di bario-stronzio, che si sono ionizzati alla luce del sole (accendendo punti di molti colori), consentendo ai ricercatori di monitorare il flusso di particelle neutre e cariche. Questi traccianti hanno aiutato gli studiosi a misurare i turbolenti venti verticali che mescolano particelle cariche elettricamente attraverso l'atmosfera. La Nasa ha anche rassicurato sul fatto che questi composti non costituiscono un pericolo per la popolazione, poiché sono stati lanciati a un'altitudine molto remota.

A provocare involontariamente i timori degli alieni, in realtà, è stato il fotografo Michael Theusner, che con la sua macchina fotografica in time-lapse ha colto per primo le luci. Ne aveva parlato scherzosamente come di un "attacco alieno", ma aveva scoperto sul web di cosa si trattava. Nonostante il chiarimento, le sue foto e il suo primo post hanno suscitato subito un gran scalpore, facendo immaginare scenari da fantascienza.