"Popolazione di lazzaroni e assistenzialisti". Così, qualche mese fa, Laura Internicola, turista di di Carpenedolo (centro in provincia di Brescia) aveva definito, in un post su Facebook gli abitanti di Rocca Pietore, il piccolo centro del bellunese e delle Dolomiti fortemente colpito dal maltempo dello scorso autunno. Ora, quelle parole polemiche e sprezzanti potrebbero costare molto care alla donna. Il sindaco del piccolo comune di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, infatti, ha comunicato di aver avanzato una causa civile da 1 milione di euro.

La causa da 1 milione di euro

L'amministrazione comunale, indignata ed offesa, ha deciso di "non lasciar correre" e di usare il pugno duro nei confronti della turista bresciana che insultò abitanti e territori messi a dura prova da una vera e propria calamità naturale. Il sindaco Severino Andrea De Bernardin (lista civica Progetto Rocca), dopo aver minacciato seri provvedimenti è passato per vie legali e ha comunicato che contro la donna stanno avanzando, di pari passo, una causa civile per diffamazione (con relativa richiesta danni di 1 milione di euro) ed una querela penale.

"Parole inaccettabili sia per i miei concittadini che per il territorio ferito", ha commentato il sindaco che ha deciso di difendere il buon nome di Rocca Pietore con una causa civile e penale.

"Ritengo che queste siano le giuste punizioni per 'un leone da tastiera' che ha attaccato gli abitanti in ginocchio a causa di un evento che si è rivelato essere una catastrofe ambientale".

Il post

Il post "incriminato" risale al mese di gennaio. La turista bresciana, dopo una visita al piccolo centro di Rocca Pietore - considerato uno dei Borghi più belli d'Italia - ed alla suggestiva gola dei Serrai di Sottoguda, aveva scritto una "recensione al vetriolo" in cui definiva i veneti una "popolazione di lazzaroni e assistenzialisti".

"Siete indegni ed indecenti" aveva attaccato sui social. "A distanza di tre mesi dalla frana, vi preoccupate solo ai soldi del parcheggio". La donna, poi, aveva accusato i veneti di trasformare in un inferno il paradiso che abitano e, per questo, li aveva "invitati" a piegare le schiene e di mettersi a lavorare.

Il post, era diventato subito virale, e aveva fatto arrabbiare non poco anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (Lega) "Sono esterrefatto - aveva commentato sulla sua pagina Facebook il governatore - non c'è il minimo rispetto per le persone che si sono viste distruggere il paese dalla furia del vento".

Poi, amareggiato aveva concluso: "Mi piacerebbe elencare alla turista tutti i miracoli che la popolazione bellunese è riuscita a compiere in pochi giorni: dalle strade sgomberate all'acquedotto riparato in tempo di record".