La vicenda giudiziaria di Tekashi 6ix9ine continua inesorabilmente ad occupare le attenzioni del pubblico, dentro e fuori gli Stati Uniti. Questa volta a far discutere è l'umiliazione subita dal rapper durante il Coachella Festival, attualmente uno degli eventi musicali più seguiti e celebrati al mondo, secondo molti osservatori il più importante in assoluto.
Ieri sera, infatti, il volto del rapper, accompagnato dalla scritta 'Stop Snitchin' – letteralmente 'smettila di infamare' – è comparso su diversi maxi schermi, durante lo show del suo collega, ma anche e soprattutto nemico, YG.
6ix9ine: la decisione di collaborare con la giustizia non piace ai colleghi del music business
6ix9ine è in carcere ormai da mesi, accusato di reati gravissimi come tentato omicidio, spaccio di droghe pesanti, racket, rapina a mano armata, affiliazione a gang criminali ed altro. In un primo momento, la sua situazione sembrava senza uscita: le più autorevoli fonti di informazione parlavano, infatti, di una pena che, difficilmente, sarebbe potuta scendere sotto i 47 anni, ancor più concreta sembrava essere l'ipotesi dell'ergastolo.
Nell'ultimo periodo, però, l'avvocato del rapper, Dawn Florio, è riuscito in buona sostanza a ribaltare le carte in tavola, dapprima convincendo il suo assistito a confessare e a collaborare con la giustizia, successivamente orchestrando un'operazione di collaborazione collettiva, coinvolgendo tutti gli imputati nel procedimento – si tratta infatti di un'indagine che coinvolge svariati individui, tutti presunti affiliati ad un'organizzazione criminale – che potrebbe portare addirittura a non celebrare mai il processo, consentendo a Daniel Hernandez, questo il vero nome della Rap star classe 1996, di ottenere la libertà già a settembre.
Nulla è ancora certo, dato che, per portare a termine questa strategia, servirà la collaborazione di tutti gli imputati nel procedimento, ed uno tra questi non ha ancora aderito, ma tutto lascia presagire che, comunque vadano le cose, la collaborazione con le autorità giudiziarie frutterà a Tekashi 6ix9ine un cospicuo sconto di pena.
Collaborare con la giustizia, però, non è esattamente un qualcosa di cui poter andare liberamente fieri negli Stati Uniti, almeno in determinati ambienti, come quelli in cui il rapper newyorkese è cresciuto, costruendosi una carriera improntata su un'immagine da gangster.
Tanti vip e star del music business hanno, infatti, condannato pubblicamente la decisione di 6ix9ine di collaborare con la giustizia, come ad esempio Fat Joe e Snoop Dogg, solo per citarne alcuni.
Ma l'episodio più clamoroso in tal senso si è verificato la scorsa notte al Coachella Festival.
'Stop Snitchin' sul palco del Coachella
Durante la serata di ieri il rapper YG, da tempo in screzio con 6ix9ine, ha umiliato il suo rivale esibendosi con alle spalle un'enorme schermata in cui era raffigurato il volto del rapper attualmente detenuto, accompagnato dalla scritta 'Stop Snitching', titolo del brano inedito che lo stesso YG ha deciso di portare sul palco ieri.
I colleghi non sono però gli unici a prendersela con 6ix9ine, recentemente ribattezzato Snitch9 (si tratta di una crasi tra il nome d'arte del rapper e la parola snitch, ormai ampiamente utilizzata anche in Italia per descrivere i collaboratori di giustizia, che sta letteralmente a significare 'infame', 'topo', 'informatore') dal pubblico.
Emblematici in tal senso i commenti online presenti ormai sotto qualsiasi contenuto – incluse le notizie dei canali d'informazione italiani – dedicato alla sua vicenda giudiziaria: principalmente insulti al rapper o battute sul fatto che, nel caso in cui dovesse venire scarcerato, verrebbe probabilmente ucciso nel giro di pochi mesi.