Il procuratore generale di Brescia Pierluigi Maria Dell'Osso ne è convinto: Mario Bozzoli è stato ucciso. L'imprenditore cinquantenne titolare di una fonderia a Marcheno (in provincia di Brescia) ha fatto perdere le sue tracce la sera dell'8 ottobre 2015 e ora i suoi nipoti Alex e Giacomo (figli del fratello Adelio) sono accusati di omicidio volontario premeditato e distruzione di cadavere. Dagli atti emergerebbe anche una testimonianza incredibile. L'ex fidanzata di Alex, Jessica, avrebbe infatti dichiarato che Giacomo pensava di uccidere lo zio.
Ucciso per odio e soldi
Il Pg Dell'Osso, nella conferenza stampa di oggi, ha spiegato che, durante le indagini durate 3 anni e mezzo, non è mai emerso alcun elemento che potesse fare ipotizzare che Mario Bozzoli fosse ancora in vita. Di conseguenza, l'imprenditore è stato ucciso. Con ogni probabilità per interessi economici, acuiti da una forte avversione personale.
Adelio (anch'egli titolare della fonderia) ed i suoi due figli Giacomo ed Alex, infatti, avevano idee e progetti futuri diversi da Mario. Le liti, in fabbrica, erano all'ordine del giorno, Anche la moglie, Irene, era al corrente della situazione particolarmente tesa e, dopo la misteriosa scomparsa, aveva confidato agli inquirenti che il marito aveva addirittura paura dei nipoti.
Le lunghe e complesse indagini hanno escluso che l'imprenditore possa essere stato spinto in uno dei forni di fusione dei lingotti. "Le dimensioni - ha precisato il procuratore - non sono state ritenute compatibili con la distruzione di un corpo umano": Inoltre, gli accertamenti e la perizia effettuata dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo hanno escluso la presenza di tracce biologiche nelle ceneri della fonderia.
La Procura non ha saputo ricostruire con esattezza come sia stato ucciso Mario Bozzoli, ma ha ipotizzato che, dopo il delitto, il cadavere dell'imprenditore è stato nascosto in un sacco (abitualmente usato per le scorie) e portato fuori dall'azienda da Giacomo. Dell'Osso ha però ammesso: "Non sappiamo dove possa averlo portato".
La testimonianza della ex del nipote
Secondo la Procura di Brescia, Alex e Giacomo avrebbero premeditato a lungo il delitto. A sostegno delle accuse, pesantissime, vi sono migliaia di pagine di atti, ora rese pubbliche e messe a disposizioni degli avvocati degli indagati.
Tra le tante testimonianze ci sarebbe quella di un'ex fidanzata di Alex. All'epoca dei fatti, i due, si erano già lasciati, ma continuavano comunque a vedersi. A pochi giorni dalla scomparsa di Mario, la giovane si è presentata dai carabinieri per parlare del fratello dell'ex compagno. Giacomo Bozzoli, a suo dire, sarebbe stato ossessionato dall'idea di uccidere lo zio. "Mi ha chiesto di girare per il paese con la sua macchina, in modo da creargli un alibi" ha dichiarato.