L'omicidio di Serena Mollicone è segnato da un altro mistero. Stando a quanto riportato dal quotidiano romano Il Messaggero mancherebbero alcuni importanti organi prelevati dal corpo della giovane durante la prima autopsia.

A rivelare, nella sua relazione, l'inquietante retroscena è stata la professoressa Cristina Cattaneo (medico legale nota per essersi occupata anche del caso di Yara Gambirasio e di altri cold case).

La super perizia e la svolta nelle indagini

Dal fascicolo giudiziario relativo all'omicidio di Serena Mollicone (ritrovata morta ad Arce, nel frusinate, nel giugno 2001) mancano reperti e prove importanti.

Qualche giorno fa, le indagini, sono state caratterizzate da una svolta importante: la Procura di Cassino, notificando un avviso di chiusa inchiesta, ha contestato l'omicidio volontario all'ex maresciallo Franco Mottola (all'epoca dei fatti comandante della caserma dei carabinieri di Arce), al figlio Marco ed alla moglie Anna Maria.

La svolta, arrivata a quasi 18 anni dal delitto, è stata possibile grazie ai nuovi accertamenti medico-legali eseguiti sulla salma della giovane in seguito alla riesumazione del corpo (avvenuta nel 2016). La perizia, condotta dalla nota anatomopatologa Cristina Cattaneo, ha infatti, permesso di stabilire una relazione tra la morte di Serena ed il possibile luogo del delitto (è stata, infatti, evidenziata una potenziale compatibilità tra un'ammaccatura rinvenuta sulla porta di uno degli alloggi della caserma ed il trauma cranico accertato nel corso della prima autopsia).

La dottoressa Cattaneo, però, nella sua relazione ha voluto sottolineare che nel corso delle indagini, non solo non sono stati eseguiti alcuni accertamenti non replicabili, ma sono spariti anche alcuni reperti autoptici importanti. Per verificare se la ragazza, prima di morire, avesse avuto rapporti o contatti sessuali la dottoressa Cattaneo avrebbe dovuto eseguire un esame approfondito sull'appartato genitale, ma, come ha fatto notare la stessa specialista - "L'apparato genitale, compreso di ano, è stato prelevato nel corso della prima autopsia e mai rivenuto".

La Cattaneo ha spiegato che anche diverse lesioni prelevate dal cranio della giovane (utili ad identificare la natura dell'oggetto contundente) sono andate perse.

Il medico legale non ha precisato le circostanze (o le ragioni) del mancato rinvenimento degli importanti reperti e, al momento, tutte le ipotesi sulla misteriosa sparizione sono aperte.

Un mistero lungo 18 anni

L'omicidio di Serena Mollicone è uno dei "cold case" più controversi degli storia giudiziaria italiana. La giovane, appena diciottenne, il 1º giugno 2001 fece perdere le sue tracce. Due giorni più tardi, il suo corpo senza vita (con mani e piedi legati) venne rinvenuto dalla Protezione Civile in un bosco di bosco nei pressi di Anitrella.(sempre in provincia di Frosinone). Quella stessa zona, il giorno prima, era stata battuta dai carabinieri (che non rivelarono nulla di strano).

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Serena sarebbe stata colpita, al culmine di un litigio, da Marco Mottola. Il figlio del comandante della caserma potrebbe averla spinta, violentemente, contro una porta.

Per l'omicidio della giovane studentessa, risultano indagati anche altri due carabinieri: il luogotenente Vincenzo Quatrale (accusato di concorso morale nell'omicidio e d'istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi) ed il maresciallo Francesco Suprano (per favoreggiamento nel delitto).