Deborah Sciacquatori, la giovane 19enne che domenica scorsa ha ucciso suo padre con un violento pugno in testa, è tornata libera in queste ore. Per il pm di Tivoli la ragazza ha agito per difendersi da quell'uomo che, secondo il suo racconto, vessava la famiglia da anni, in particolare proprio la madre. Anche gli abitanti e i vicini di casa hanno confermato che spesso si sentivano marito e moglie litigare furiosamente, ma Deborah, che quest'anno aveva anche gli esami di quinto superiore, non ne ha mai parlato con nessuno. Tutti hanno avuto parole dolci per lei, una ragazza che si è sempre spesa per la comunità di Monterotondo Scalo, località dove è avvenuto il dramma, situato non molto lontano dalla Capitale.
Per guadagnarsi qualcosa lavorava in un bar del centro anziani del posto. Attualmente la giovane è indagata dalla Procura di Tivoli per eccesso colposo di legittima difesa, ma non è escluso che i giudici possano archiviare il caso nelle prossime settimane, ed emettere un verdetto che scagionerebbe da ogni accusa di natura penale la ragazza, attribuendole la legittima difesa. Fino a ieri la giovane si trovava ai domiciliari a casa degli zii, ma questa decisione è stata presa soltanto per il tempo necessario a decidere il da farsi nei suoi confronti.
Un uomo violento
Il papà di Deborah, Lorenzo, aveva poco più di quarant'anni. In paese era conosciuto da tutti, e gli abitanti hanno dichiarato che da quando aveva perso il padre non era più lo stesso.
Beveva molto, e anche domenica mattina presto sarebbe arrivato a casa in balia dei fumi dell'alcol. In casa si trovava anche la nonna della 19enne, e madre della vittima. L'uomo avrebbe cominciato ad inveire contro la moglie, e dopo una discussione durata ore, le tre donne hanno deciso di fuggire da quell'abitazione. Il soggetto si sarebbe opposto, e a quel punto Deborah non ci ha visto più, e ha sferrato un violentissimo pugno all'uomo vicino ad un orecchio (non una coltellata come riportavano le prime indiscrezioni).
Il papà della giovane è morto poco dopo in ospedale a causa di una emorragia interna provocata dal pugno della giovane, che, come suo padre, è una grande appassionata di boxe.
Non si tratta di omicidio volontario
Sulla giovane 19enne fino a poche ore fa pendeva l'accusa, gravissima, di omicidio volontario. Ma il racconto della ragazza era così denso di particolari che i pm hanno dovuto prendere in considerazione tutta la grave situazione familiare in cui si trovava la ragazza, ed anche sua madre.
Quella di Monterotondo è una storia comunque triste, che si è conclusa purtroppo in maniera tragica. Deborah all'esterno non lasciava trasparire nulla, sembrava sempre felice, così dichiara chi la conosceva, ma dentro di lei stava vivendo un inferno. A cui lei stessa pare abbia messo fine.