I carabinieri del Ros hanno eseguito stamane una vasta operazione antimafia, che ha portato all'arresto di ben 31 persone, tutte ritenute affiliate al clan Fragalà, il quale stava studiando un modo per mettere nuovamente mano sul litorale vicino Roma. L'operazione è stata denominata "Equilibri", e ha visto coinvolti militari sia nel Lazio che in Sicilia, precisamente a Catania. Difatti gli appartenenti al clan Fragalà sono proprio originari del capoluogo di provincia siciliano, poi però si sono trapiantati nella Capitale. Quanto emerso dall'inchiesta ha veramente dell'incredibile, e per la prima volta è stata anche sequestrata una formula di affiliazione ad un sodalizio giudicato di stampo mafioso.

Inoltre ci sarebbero stati legami con la camorra, per la precisione con il clan dei Casalesi.

Pesante clima di intimidazione

Secondo chi indaga il sodalizio in questione aveva messo su un vero e proprio clima di intimidazione, specialmente nei confronti degli esercenti del litorale in questione, tra le città di Pomezia, Torvajanica e Ardea. Il clan manteneva costanti rapporti con Catania, e gestiva anche dei traffici illeciti, soprattutto legati agli stupefacenti. Alessandro Fragalà, Salvatore Fragalà e Santo D'Agata, sarebbero stati i soggetti che avevano una funzione direttiva all'interno del sodalizio criminale. Inoltre è emerso il ruolo di rilievo che avrebbe avuto Astrid Fragalà, una 40enne, quest'ultima figlia di Alessandro, che avrebbe avuto secondo gli inquirenti un rapporto di "cerniera" tra l'organizzazione mafiosa e le istituzioni pubbliche locali.

I canali di approvvigionamento del clan, in particolare per quanto riguarda la droga, erano la Spagna e la Colombia.

Sequestrata la formula di affiliazione

I Ros, come detto in apertura, sono riusciti anche a sequestrare la formula di affiliazione ad una associazione mafiosa, in questo quella del clan Fragalà. La stessa, che è stata resa pubblica anche dai media nazionali, comincia nella maniera seguente: "Ne ho passato mura e muraglia a ogni passo ne scioglievo una maglia", e poi continua facendo riferimento a sette cavalieri della Spagna, che nel 1777 si imbarcarono dalla Spagna per poi incontrarsi in Sicilia.

Dopo essersi sparpagliati, proseguirono poi per Napoli, ma nel 1973 "sette cavalieri di mafia, così recita la formula, si riunirono proprio a Catania. Inoltre durante l'inchiesta è stato liberato un ostaggio, e i responsabili del rapimento di questo soggetto sono stati anch'essi arrestati. Un'inchiesta davvero delicata quella del nucleo Ros dei carabinieri, che ha fermato un sodalizio che poteva essere davvero molto pericoloso.