Quella che arriva dagli Stati Uniti è una notizia che sicuramente farà discutere l'opinione pubblica nei prossimi giorni, anche nei mesi che verranno. In queste ore infatti lo l'Alabama, uno degli Stati degli Usa, ha introdotto la castrazione chimica per chi compie abusi su minori di 13 anni di età. La governatrice Kay Ivey definisce tale provvedimento legislativo un passo in avanti verso la protezione dei bambini. Tutte le spese per comprare i farmaci e sostenere la terapia in questione saranno tutte a carico dei condannati, che dovranno sottoporsi alla procedura un mese prima della loro scarcerazione.

Infatti chi è condannato per tali reati verrà regolarmente arrestato, ma da quando uscirà dovrà fare a vita la procedura di castrazione chimica.

Saranno iniettati farmaci con diverse modalità

La castrazione chimica si svolge come una vera e propria terapia, che comporta l'assunzione di farmaci sia per via orale che endovenosa, con il compito di diminuire la quantità di testosterone prodotta dall'organismo: questo farebbe si che il soggetto in questione non manifesti più istinti di natura sessuale. Il reato di abuso sessuale è severamente punito negli States, così come in qualsiasi altra parte del mondo. Molti stati della confederazione Usa si stanno infatti interrogando se questa sia una procedura utile a far diminuire i reati: alcuni vorrebbero adottarla anche nei Paesi di loro competenza.

Il disegno di legge sulla castrazione chimica è stato già approvato da entrambe le camere del Parlamento dell'Alabama alla fine del mese scorso, dopo essere stato proposto dal repubblicano Steve Hurst. Dopo che sarà stato rettificato, come riporta anche Il Fatto Quotidiano, tra sei mesi il provvedimento sarà legge a tutti gli effetti.

Nel nostro Paese forte sostenitore della condanna per castrazione chimica è il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che sui social network ha saluto felicemente il provvedimento preso dall'Alabama. "Sono convinto sia una buona pratica da adottare anche in Italia, come la Lega propone da anni", così chiude il suo post il vicepremier, condividendo un articolo del quotidiano italiano Repubblica.

Si può anche rinunciare, ma si torna in carcere

Secondo quanto previsto dalle legge in questione, l'imputato che viene condannato alla castrazione può anche rifiutarsi e in tal caso resterà in carcere; se una volta cominciata la terapia questi vi rinuncia, la galera rimane l'unica via possibile. Questo sistema della castrazione chimica è molto discusso a livello internazionale e per molti rappresenta una violazione ai diritti umani.

Non è la prima volta che l'Alabama sale agli onori della cronaca per provvedimenti legislativi controversi: infatti di recente è stata approvata una legge che ha suscitato forte scandalo nell'opinione pubblica mondiale, per imporre il divieto di interrompere la gravidanza anche in caso di stupro o incesto.