Nel 2018 in Italia sono stati segnalati meno reati legati all'Ambiente rispetto all'anno precedente, ma l'abusivismo edilizio, lo smaltimento illegale dei rifiuti e le truffe agroalimentari, come quelle sul falso made in Italy, sono in piena espansione.

Lo dice il rapporto di Legambiente sulle cosiddette Ecomafie presentato oggi a Roma.

I reati denunciati sono calati dai circa 30.000 del 2017 ai poco più di 28.000 dello scorso anno, dice l'associazione ambientalista nel suo report annuale sulle illegalità ambientali, elaborato grazie ai dati delle forze dell'ordine, delle Procure di diverse agenzie pubbliche.

Ma il giro d'affari che sarebbe legato alle attività ecomafiose è invece aumentato, passando da 14,1 a 16,6 miliardi di euro.

Nel Sud la percentuale maggiore di ecoreati

Quattro regioni meridionali - Campania, Calabria, Puglia e Sicilia - che sono anche quelle dove è più forte la presenza della criminalità organizzata (ormai impianta anche al Nord, comunque), rappresentano da sole il 45% delle infrazioni. E proprio nel Sud d'Italia è più forte in particolare l'abusivismo edilizio, dice il rapporto, con circa il 16% di opere abusive sul totale di quelle realizzate, tra nuove costruzioni e ampliamenti di edifici esistenti.

Ma in questa classifica al contrario svetta anche la provincia di Roma, seconda dopo quella di Napoli per il numero di infrazioni ambientali accertate.

I reati denunciati per il "cemento illegale" sono cresciuti in un anno del 68% a livello nazionale, quelli legati allo smaltimento dei rifiuti sono arrivati a quota 8.000, con 54 milioni di tonnellate di immondizia sequestrate. Le infrazioni nel settore agroalimentare sono passate da 37.000 circa a oltre 44.000, mentre il giro d'affari illegale è stato stimato in 1,4 miliardi di euro (+35% sul 2017).

Per questo, Legambiente chiede che venga approvata una proposta di disegno di legge del 2015 sulla tutela dei prodotti alimentari, allo scopo di prevedere una serie di nuovi reati che vanno dal “disastro sanitario” all’omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose” dal mercato.

La truffa dei finti sacchetti bio

Se sono calati fortemente gli incendi, diminuiti in un anno del 67%, le attività illegali toccano comunque molti settori.

Per esempio, i falsi sacchetti di plastica bio, ovvero quelli per la spesa che possono essere anche usati per smaltire i rifiuti umidi a casa. In un anno e mezzo, tra il 2018 e la metà di quest'anno, ricorda Legambiente, sono state condotte numerose operazioni di Guardia di Finanza e Carabinieri contro i falsari: "6,4 milioni di borse di plastica illegali sequestrate al porto di La Spezia; 15 tonnellate di borse di plastica illegali sequestrate al porto di Palermo; 18 tonnellate di borse di plastica illegali sequestrate al porto di Trieste, solo per citare qualche numero".

Altro mercato nero, quello dei gas refrigeranti HFC, che sostituiscono quelli pericolosi per la fascia di ozono. Qui non ci sono numeri, ma secondo i dati dell'Ong Environmental Investigation Agency e diversi inquirenti, anche in Italia esiste un vasto mercato illegale di gas, che aggira il sistema di quote assegnate alle aziende produttrici.

Una buona notizia, invece, è il calo apparente dei reati legati all'archeomafia, con il ritrovamento di oltre 44.000 reperti archeologici recuperati.