Gregorio Lenti, ex carabiniere ormai in pensione, non si dà pace per quanto successo sabato scorso a San Pietro in Bevagna, una marina di Manduria, nel tarantino, dove sua moglie, Annarita Massafra è stata brutalmente investita con sua cognata in via Egadi. Ad avere la peggio è stata proprio la Massafra, che è stata scaraventata su un muretto a secco posto al lato della carreggiata. Per lei non c'è stato nulla da fare, la signora è stata ricoverata per 5 lunghi giorni presso l'ospedale "Santissima Annunziata" di Taranto nel reparto di rianimazione, dove purtroppo ieri è deceduta a causa delle gravissime ferite riportate.
Al quotidiano locale La Voce di Manduria, Gregorio ha rilasciato delle dichiarazioni abbastanza chiare, dicendo che la sua famiglia è sconvolta e per questo "chiedono giustizia".
Al figlio Matteo il compito di organizzare i funerali
Anche i tre figli di Gregorio e Annarita sono sconvolti, si tratta di Matteo, Simona e Michele Lenti. Proprio al primo spetterà l'arduo compito di organizzare le esequie della sua mamma, in quanto è titolare di una nota agenzia funebre di Manduria. I funerali si terranno domani pomeriggio presso la Chiesa Madre della cittadina messapica. A poche settimane di distanza dai tristi fatti che hanno visto coinvolto il 66enne Antonio Cosimo Stano, l'anziano brutalmente picchiato e seviziato in casa sua da una baby-gang, Manduria torna nuovamente al centro della cronaca locale e nazionale per un episodio che ha sconvolto tutta la comunità.
La famiglia della vittima è molto conosciuta in città, infatti. Al momento la Procura di Taranto, in particolare il pm Antonella De Luca, ha aperto un fascicolo di indagine per verificare le condizioni di quella strada, che sabato sera sarebbe stata priva di illuminazione, ripristinata poi nei giorni successi al dramma dalla stessa amministrazione comunale manduriana.
Annarita stava aiutando un disabile in carrozzina
Con il passare dei giorni intanto emergono ulteriori particolari sul fatto di cronaca in questione. Nelle scorse ore infatti anche la cognata, rimasta ferita e non in pericolo di vita, ha rilasciato delle dichiarazioni abbastanza particolari: pare infatti che, pochi secondo prima di essere investita, Annarita si stesse occupando di un disabile in carrozzina il quale sarebbe stato costretto a camminare con una lampada su quella strada buia.
E il dramma, come accade sempre in questi casi, lo sta vivendo anche la famiglia di chi ha investito la donna, un ragazzo di 20 anni manduriano. Lo stesso è incensurato, e quella sera stava tornando da lavoro. La vettura, una Fiat Grande Punto, è piombata all'improvviso alle spalle delle due signore.