Procede con nuovi sviluppi la questione della nave Sea Watch. L'imbarcazione ormeggiava al largo dell'isola di Lampedusa con a bordo più di 40 migranti da più di due settimane. La capitana dell'imbarcazione Carola Rackete era stata già iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina, violazione dell'articolo 1099 del codice di navigazione, cioè disobbedienza agli ordini di una nave da guerra, e tentato naufragio. La pena prevista potrebbe variare fino a 12 anni. Tuttavia, questa volta si è spinta oltre, molto probabilmente guidata dal desiderio di completare il suo compito.

Manovra pirata della Sea Watch

La capitana della Sea Watch Carola Rackete ha deciso di infrangere il blocco e di attraccare al porto dell'isola di Lampedusa, per portare a termine la sua missione e raggiungere le coste. Tuttavia, la nave Sea Watch ha urtato violentemente contro una motovedetta della Guardia di Finanza che si trovava nei pressi del litorale, mentre veniva effettuata la manovra. I finanzieri controllavano che la nave non raggiungesse il molo dell'isola.

All'Adnkronos la Guardia di Finanza ha espresso con poche parole "i cinque minuti di puro terrore" vissuti a bordo dall'equipaggio della motovedetta. Le guardie definiscono la decisione intrapresa da parte della Sea Watch "Una manovra criminale".

Arrestata la capitana, la portavoce della Sea Watch Giorgia Linardi ha giustificato la manovra di Carola Rackete e ha affermato che la capitana non aveva altra scelta vista la situazione di stallo, lo stato di necessità dichiarato trentasei ore prima e la responsabilità di portare l'equipaggio a bordo in salvo.

La capitana Rackete Carola ha poi tentato di scusarsi con i finanzieri dicendo "Non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso.

La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi". Certamente la vicenda avrà ripercussioni sulla sua pena da scontare.

Chi a favore e chi contro: le opinioni delle parti in contesa

Questo fatto ha senza dubbio diviso il mondo della Politica in due fazioni opposte: chi sta dalla parte della capitana e chi invece non è affatto d'accordo con la sua decisione.

Tra gli esponenti di quest'ultimo gruppo certamente vi è il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che in un post su Facebook l'ha definita "la nuova eroina del Pd, una criminale". D'altro canto, invece, secondo Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera e adesso senatore del Gruppo Misto, la capitana dell'imbarcazione non avrebbe commesso reato non fermandosi all'alt, visto che "la Sea Watch è un'ambulanza, un natante con a bordo un'emergenza".