Matteo Salvini, sin dall'inizio della sua campagna elettorale per le politiche del 2018, lo aveva annunciato che, con il suo eventuale avvento al governo, l'Italia avrebbe provato a fare la voce grossa sui migranti. E da quando è diventato Ministro dell'Interno in tanti si sono accorti di quanto sia diventata dura per le Ong la prospettiva di sbarcare in Italia, indipendentemente dall'efficacia della misura ai fini del contrasto all'immigrazione di massa. La forzatura del blocco navale da parte della comandante della Sea Watch Carola Rackete può rappresentare l'ennesimo punto di scontro tra il leader della Lega e l'Unione Europea.
Salvini, infatti, ha già detto di faticare a digerire il fatto che l'Europa si stia un po' girando dall'altra parte rispetto al problema. Solo nelle ultime ore da Bruxelles è arrivata una comunicazione che, comunque, è destinata a far discutere.
Salvini pensa a non identificare i migranti
Salvini non si fida delle Ong. Sin da quando è diventato Ministro ha gettato ombre su queste organizzazioni che sono finanziate da donazioni effettuate soprattutto da privati. Per loro, su disposizione del ministro dell'Interno, i porti italiani sono chiusi. Sulla Sea Watch, nelle ultime ore, il responsabile del Viminale ha dichiarato a più riprese come si tratti di una nave battente bandiera olandese e facente capo ad una non profit tedesca.
Questo, evidentemente, dovrebbe essere il presupposto a partire dal quale l'imbarcazione, invece di stare per giorni nel Mediterraneo, avrebbe potuto fare rotta verso i porti delle proprie nazioni di provenienza, considerato che si era già scelto di scartare le ipotesi Tunisia e Libia. Salvini, vista la presunta indifferenza dell'Europa rispetto alla situazione Sea Watch, si è detto pronto, da ora in avanti, a non identificare più i migranti, affinché, una volta liberi, possano essere in grado di girare liberamente l'Europa.
Va ricordato che, per effetto degli accordi di Dublino, una volta identificato in un paese di arrivo, un migrante è chiamato a restare nella nazione di approdo in attesa di un aggiornamento della sua posizione.
L'Europa aspetta lo sbarco
Le prime reazioni provenienti da Bruxelles, arrivate per bocca della portavoce dalla Commissione Natasha Bertaud, sottolineerebbero come, al momento, stiano arrivando notizie positive dagli stati membri rispetto alla possibilità di accogliere gli oltre quaranta migranti presenti a bordo della Sea Watch.
È stato puntualizzato però che prima andrebbero fatti sbarcare. Si attende, adesso, quale sarà la posizione che assumerà l'Italia e come eventualmente si provvederà a sbloccare una situazione di stallo che dura ormai da ore con la Sea Watch che staziona a poche miglia dal porto di Lampedusa. Resta da capire se il governo italiano acconsentiranno ad uno sbarco o ad un trasbordo quantomeno momentaneo sul suolo italiano. Lo scontro potrebbe non placarsi.