Solo due giorni dopo l'estremo saluto ad Andrea Camilleri, si è spento all'età di 91 anni uno dei personaggi più versatili e intelligenti del panorama artistico e culturale italiano: Luciano De Crescenzo. Attore, regista, scrittore, sceneggiatore e soprattutto filosofo, ha portato la napoletanità a un livello più alto e sopraffino con un'ironia e una sensibilità sopra le righe.
Una vita dedicata all'arte e alla filosofia
La sua carriera artistica inizia nel 1977 quando il suo primo romanzo, Così parlò Bellavista, entra delicatamente nell'immaginario nazionale e internazionale coi suoi personaggi dai tratti tutti napoletani.
Il protagonista il professor Bellavista, raccontando la napoletanità attraverso piccole lezioni del vivere quotidiano (caratteristiche del capoluogo campano), è diventato uno dei personaggi più rappresentativi di Napoli attraversando i confini regionali e nazionali e raggiungendo addirittura il Giappone. Caldamente sponsorizzato da Maurizio Costanzo, Luciano De Crescenzo si convince che la scrittura poteva e doveva diventare la sua ragione di vita, abbandonando tutte le carriere che aveva provato a intraprendere dopo la laurea in ingegneria idraulica, rinunciando addirittura a un posto da dirigente nella IBM dopo diciotto anni in azienda.
Una figura carismatica e affascinante, col suo sguardo amichevole dagli occhi azzurri che faceva impazzire le donne e trasmetteva simpatia agli uomini, De Crescenzo diceva di sé di essere stato fortunato, tanto da intitolare così la sua seconda biografia, edita solo lo scorso anno, dal titolo Sono stato fortunato.
Cinquanta i suoi lavori letterari, che spaziano dai romanzi fino alle opere divulgative di carattere filosofico. Nel 1984 'il professore' si è dedicato alla regia, iniziando proprio dalla messa in scena della sua prima opera bibliografica, con il film che porta il medesimo titolo, recitando egli stesso i panni del personaggio a cui era più legato, il professor Bellavista, che compare in tre delle quattro pellicole girate da De Crescenzo come regista, Il mistero di Bellavista e 32 Dicembre.
La sua ultima opera edita nel marzo di quest'anno, scritta a quattro mani con l'attore napoletano Alessandro Siani, racchiude nell'unica parola del titolo il suo amore per le sue origini, Napoletanità.
Napoli piange un maestro di saggezza e ironia
Con più di 14 milioni di copie vendute, tradotto in 21 lingue e coi tanti riconoscimenti anche in campo televisivo e cinematografico, Luciano De Crescenzo era amatissimo dalla 'sua' Napoli, città dove era nato e cresciuto, ma da cui si era dovuto separare per motivi di lavoro.
Si è spento nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 18 luglio, a un mese esatto dal compimento del suo 91esimo compleanno. Lo scrittore soffriva da un po' di tempo di una malattia neurologica degenerativa e da qualche giorno era ricoverato all'ospedale Gemelli di Roma.
Non è stata ancora presa alcuna decisione in merito ai funerali, ma è molto probabile che vengano celebrati sia nella capitale, in cui De Crescenzo viveva ormai da tempo, sia a Napoli, che ci tiene a dare l'estremo saluto a uno dei suoi cantori più grandi.
Sentito il cordoglio del primo cittadino partenopeo, Luigi De Magistris, che ha voluto sottolineare come lo scrittore abbia saputo interpretare al meglio l'anima del popolo napoletano: 'Lo ricorderemo con immenso affetto e gratitudine'.