L'uccisione a coltellate del brigadiere Mario Cerciello Rega è una ferita italiana destinata a rimanere aperta ancora per molto tempo. Adesso, però, è il momento di fare giustizia e sono in molti a giurare che c'è una vicenda che potrebbe, in qualche modo, segnare quello che sarà il naturale iter processuale. Il riferimento va naturalmente alla foto che ritrae uno degli indagati, Natale Hjorth, ammanettato, con il capo chino e soprattutto bendato all'interno di una caserma dei Carabinieri.

Un'istantanea che, naturalmente, ha fatto discutere e che l'Agi ha chiesto di analizzare ad uno dei fotografi più illustri, Tony Gentile.

A lui, tra le altre istantanee, va ascritto il merito di aver immortalato Falcone e Borsellino in un'immagine che è divenuta storica e che, tra l'altro, compare nella versione estesa dello scatto incriminato all'interno della caserma dei Carabinieri.

La foto potrebbe segnare il processo

Non sono pochi i legali a ritenere che la prova rappresentata dall'immagine questione sia addirittura sufficiente a invalidare l'atto istruttorio dell'indagato. C'è chi ritiene, attraverso lo scatto, si configurerebbe la coartazione della deposizione o far chiedere agli Stati Uniti l'estradizione dei loro due cittadini.

Sulla rete c'è chi, invece, ha addirittura gridato al fotomontaggio, ma dai Carabinieri è arrivata subito la condanna per la condotta nei confronti di Hjorth e un'inchiesta interna.

Tuttavia, in attesa di capire cosa è realmente accaduto e come i militari implicati nella vicenda giustificheranno la cosa, l'Agi ha chiesto un parere tecnico sulla foto a Tony Gentile.

Gentile non crede ad una foto trofeo

Gentile ha sottolineato come non regga l'ipotesi che questa foto sarebbe stata scattata come trofeo, solo perché caratterizzata dal fatto che l'indagato sia stato ritratto al di sotto delle immagini del generale Dalla Chiesa e di Falcone e Borsellino.

Le dodici ore necessarie a catturare i due accusati sarebbero troppo poche per giustificare il trattamento che, in genere, si usa, ad esempio, nel caso dell'arresto di figure di spicco della criminalità. Il fotografo, però, ha sottolineato altri aspetti. Il primo è che la foto ha "un formato strano".

Una forma che tende al quadrato per un motivo da lui individuato: "E' stata tagliata.

E chi lo ha fatto - sottolinea - è stato attento a rendere irriconoscibili due carabinieri che erano ben visibili, ma anche a lasciare in evidenza le foto di Dalla Chiesa e di Falcone e Borsellino". Gentile non crede inoltre che la foto sia rubata, poiché la posizione dello schermo del computer sarebbe incongruente con quella naturale per poterlo utilizzare. Tuttavia, sottolinea che lo spostamento dello schermo può essere sia avvenuto, da parte dell'autore dello scatto, senza che nessuno se ne sia accorto. In seguito aggiunge: "Deve essere molto bravo perché il soggetto è perfettamente dentro una serie di messaggi mediatici". Gentile non manca di far notare come, sotto il profilo fotografico, possa essersi trattato di un colpo di fortuna.