Si attende il risultato dell’autopsia per avere maggiori elementi che possano chiarire le cause della morte di Andrea Zamperoni. Il 33enne capocuoco del ristorante Cipriani Dolci, situato presso il Grand Central Terminal di New York, è stato ritrovato privo di vita la sera mercoledì al primo piano del Kamway Lodge, un ostello nella zona dei Queens. Si tratta dello stesso quartiere in cui la vittima, originaria di Zorlesco nel Lodigiano, abitava da qualche tempo. È stata una telefonata anonima ad avvisare la polizia: il corpo era avvolto in una coperta, come se qualcuno stesse cercando di trascinarlo via.
Vicino a lui c’era una donna terrorizzata che è stata portata in commissariato dagli agenti per essere interrogata e, a quanto pare, rilasciata dopo qualche ora. Sul corpo, ad un primo esame, non sarebbe stato trovato alcun segno di violenza o di colluttazione. L’uomo non è stato identificato subito: solo nel tardo pomeriggio di giovedì gli inquirenti hanno avuto la certezza che si trattasse del cuoco italiano, dopo che il gemello Stefano, appositamente giunto negli Stati Uniti per cercare il fratello, ha effettuato il riconoscimento.
La procura di Lodi ha aperto un’inchiesta
Nessuno aveva più notizie di Andrea da sabato notte, quando era uscito di casa per fumare una sigaretta e poi si era allontanato a bordo di un’automobile trovata con Uber.
Non si sa se sia recato immediatamente nell’ostello o se sia andato altrove. Questo è uno dei tanti misteri che la polizia americana dovrà cercare di risolvere. E anche dall’Italia ora vogliono vederci chiaro sulla vicenda: infatti la procura di Lodi ha aperto un’inchiesta. Si tratta di un atto dovuto per avere più facilmente notizie dall’autorità competente.
Innanzitutto bisogna capire quando è avvenuto il decesso. Lo chef domenica non ha telefonato alla madre, come faceva abitualmente e lunedì non si è presentato al ristorante: un comportamento strano per un professionista che in dieci anni di lavoro presso i locali aperti da Arrigo Cipriani in tutto il mondo non si era mai assentato senza avvisare.
Questi particolari indurrebbero a pensare che sia morto poco dopo la scomparsa.
La lite all’interno dell’ostello
Appare strano anche il luogo in cui è stato ritrovato il corpo: “Si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato” ha commentato Roberto Rosi, lo zio della vittima. Infatti il Kamway Lodge è un ostello frequentato non solo da giovani in viaggio, ma anche da tossicodipendenti e meretrici. Dall’inizio del 2019 sono arrivate ben 25 chiamate al numero di emergenza 911 da quelle stanze, in cui sono stati effettuati anche due arresti. Inoltre poco prima della scoperta del corpo, diversi testimoni avrebbero sentito qualcuno litigare al primo piano: Avery Mullen, un turista scozzese che era lì, ha detto di aver udito “grida di rabbia” provenire proprio dall’area in cui è stato ritrovato lo chef.
Infine c’è il mistero della donna presente al momento dell’arrivo della polizia: secondo il Daily News si tratterebbe di una escort, che all’occorrenza forniva anche droga ai clienti. Tuttavia famigliari e colleghi stentano a credere che Andrea possa essere volontariamente finito in qualche brutto giro e pensano piuttosto che sia caduto in una specie di trappola, che alla fine si è rivelata fatale.