Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, non avrebbe incontrato nessun sedicente consulente. A smontare il 'giallo' è il ministero della Giustizia, con una nota. Negli scorsi giorni si era diffusa la notizia che tale Cesare Marini, in qualità di perito informatico della Procura di Brescia, avesse avuto un colloquio con il muratore di Mapello.

Il legale dell'uomo, Claudio Salvagni, ha invece ribadito: "L'incontro c'è stato".

Nessun consulente da Massimo Bossetti secondo il Ministero

Con una nota, il ministero della Giustizia, ha precisato che il detenuto Massimo Bossetti, non ha avuto nessun incontro con Cesare Marini, consulente della Procura di Brescia.

"A seguito di opportune verifiche ed accurati controlli - si sottolinea nella comunicazione - la notizia di un colloquio ripresa dalla stampa risulta priva di fondamento".

Il muratore di Mapello, condannato in via definitiva per l'omicidio della tredicenne di Brembate di Sopra, sta scontando la detenzione nel casa circondariale di Bollate (Milano) e recentemente ha raccontato che tra fine agosto ed inizio settembre, si sarebbe presentato in carcere un certo Cesare Marini.

Il sedicente consulente informatico della procura di Brescia (con tanto di cartellino al collo) gli avrebbe proposto una nuova strategia difensiva, ma non solo. Gli avrebbe anche ipotizzato nuovi ed importanti sviluppi relativamente a quella che, da sempre, è considerata la prova regina (il suo Dna rinvenuto sugli indumenti di Yara Gambirasio).

'L'incontro c'è stato'

Il Dap, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ha dichiarato che nessun visitatore si sarebbe registrato, all'ingresso del carcere, con il nome di Cesare Marini.

Il difensore di Bossetti, l'avvocato Claudio Salvagni, però sostiene il contrario e ha spiegato che l'incontro non sarebbe avvenuto nella sala adibita ai colloqui, ma lungo il corridoio che porta ad essa.

Può darsi che il "finto" consulente, sapendo che le celle sono aperte dalle 8 alle 20, si sia registrato in portineria con il suo vero nome e poi, una volta incrociato il muratore di Mapello, lo abbia abbordato presentandosi come un consulente della Procura. Salvagni - dopo aver precisato che il suo assistito, contrariato, abbia "rimbalzato" il finto consulente, minacciando denuncia - ha tuonato: "Vogliamo sapere chi è".

Anche il vero Cesare Marini è convinto che l'incontro tra il detenuto ed il 'ladro delle sue generalità' sia veramente avvenuto. E, per questo, ha deciso, tramite il suo avvocato Vittorio Arena, di presentare denuncia per sottrazione d'identità contro ignoti. Quel giorno, come confermato da diversi carabinieri, era impegnato in una perquisizione. Il vero consulente, noto per aver lavorato all'indagine sulla morte di Marco Pantani, si è limitato a dichiarare di non aver mai conosciuto Massimo Bossetti.