Vincenzo Paduano è stato condannato all'ergastolo per aver ucciso la sua ex fidanzata, Sara Di Pietrantonio e dato fuoco al suo corpo a maggio del 2016, in via della Magliana. La pena è stata aggravata dal reato di stalking.

Condanna di ergastolo a Vincenzo Paduano

La seconda Corte d'Assise d'appello di Roma ha deciso di infliggere la pena di ergastolo per omicidio e stalking nei confronti dell'ex guardia giurata che uccise e diede alle fiamme Sara Di Pietrantonio. La camera di consiglio è durata oltre due ore nel secondo processo d'appello di oggi, 11 settembre.

Nell'aprile scorso, la Cassazione aveva ordinato l'avvio di un nuovo processo, poiché il reato di stalking non era stato assorbito da quello di omicidio, come si era deciso in Appello, e la pena era stata abbassata a 30 anni di reclusione. La madre della vittima, Concetta Raccuia, dopo la sentenza ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la decisione che i giudici hanno preso oggi è storicamente molto decisiva per chi ha dovuto subire le stesse violenze di Sara. L'avvocato Nicodemo Gentile, difensore della parte civile per conto del padre della vittima, si è detto molto soddisfatto, poiché, alla luce dei reati contestati, è stata inflitta la giusta pena al reo confesso. Per il legale oggi ha vinto la giustizia, anche se non bisogna festeggiare l'ergastolo assegnato a un uomo giovane.

La famiglia, purtroppo, ha già dovuto subire la condanna della perdita della ragazza.

La ricostruzione dell'omicidio di Sara Di Pietrantonio

Il 29 maggio di tre anni fa, la studentessa Sara Di Pietrantonio venne strangolata a soli 22 anni in via della Magliana a Roma. Le indagini portarono gli inquirenti all'ex fidanzato Vincenzo Paduano che non si era rassegnato alla fine della loro storia.

Una volta fermato, l'uomo confessò alle Forze dell'Ordine le sue responsabilità sull'omicidio. Secondo la ricostruzione, Paduano quella notte abbandonò il suo posto di lavoro da vigilante per arrivare sotto l'abitazione del ragazzo che Sara stava frequentando aspettando che i due tornassero. Quando vide la ragazza, cominciò a seguirla al suo ritorno a casa e speronò la sua auto, costringendola a fermarsi.

Una volta bloccata, strangolò Sara Di Pietrantonio, dandola alle fiamme. Il tribunale di Primo Grado assegnò la condanna di ergastolo all'assassino, ma la pena venne ridotta in appello a trent'anni di reclusione, non considerando il reato di stalking. Oggi, in seguito alla decisione della Corte di Cassazione di rinviare a una nuova sezione della Corte d'appello e rideterminare la pena, Vincenzo Paduano è stato condannato al carcere a vita.