Un brutto incidente sta destando preoccupazione in Russia e sta facendo parlare il mondo intero. Infatti, secondo quanto riferisce la stampa internazionale, c'è stato un incendio al centro di biotecnologie Vector, situato nei pressi di Novosibirsk, in Siberia.
Le fiamme avrebbero anche provocato una potente esplosione, la quale si sarebbe sviluppata durante alcuni lavori di ristrutturazione dell'immobile al quinto piano. Al momento non si conoscono esattamente le reali cause del rogo, ma pare che il tutto sia dovuto ad una fuga di gas.
Gli scienziati sono molto allarmati, poiché all'interno del Vector sono conservati campioni di virus letali, come Vaiolo, Ebola e Antrace, i quali vengono usati a scopo di ricerca.
Un uomo ferito
L'incendio non ha comunque provocato vittime, anche se una persona sarebbe rimasta ferita e non sarebbe in pericolo di vita. Le autorità russe hanno precisato che nel locale dove è scoppiato il rogo non vi erano materiali biologici pericolosi, e che tali virus si trovano in un'altra parte del laboratorio. La preoccupazione resta, ma l'edificio non ha subito nessun danno strutturale.
La persona ferita si trova al momento in ospedale e avrebbe ustioni di terzo grado in varie parti del corpo. Il centro in questione venne istituito nel 1974 da parte dell'ex Unione Sovietica, e al suo interno si testava lo sviluppo di vaccini, nonché si cercavano cure per proteggersi contro le armi batteriologiche e biologiche.
Secondo quanto riferisce l'agenzia giornalistica italiana, Agi, pare che i Vigili del Fuoco, intervenuti nell'immediatezza dei fatti sul luogo del fatto di cronaca, abbiano faticato non poco per avere la meglio sulle fiamme. Ogni minaccia alla salute della popolazione sarebbe scongiurata.
Centro unico al mondo
Inoltre, sempre secondo quanto riferito dai media, il centro Vector è l'unico al mondo, insieme ad un altro situato negli Usa, ad Atlanta, che contiene alcuni di questi particolari virus.
In Russia, nel 2014, un ricercatore morì dopo essersi punto con una siringa, la quale risultò infetta dal virus dell'Ebola. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, si potranno conoscere ulteriori particolari su quanto avvenuto in Siberia.
L'incidente russo ricorda vagamente quanto accaduto ieri nella giornata di ieri, 17 settembre, a San Nazzaro de' Burgondi, nel pavese.
In quest'ultimo caso ad esplodere è stata una parte della raffineria dell'Eni: l'incidente non ha provocato vittime o feriti, ma nell'aria si è sparsa immediatamente una coltre di fumo nero, che ha reso l'aria irrespirabile per diverso tempo. La situazione è comunque tornata presto alla normalità, e non ci sono rischi per la salute delle persone.