Salgono a 7 i ricoveri urgenti in pronto soccorso per avvelenamento da droghe sintetiche tra Udine, Bergamo e Piacenza anche se fortunatamente non si registrano al momento vittime.

Si tratta di sostanze psicoattive derivanti da farmaci anestetici ritirati dal mercato già molti anni fa per i loro effetti allucinogeni e che sono ritornati prepotentemente nelle piazze di spaccio, grazie soprattutto alla possibilità di acquistarli via telematica tramite il cosiddetto 'deep web'. Si tratta di pagine internet non indicizzate dai motori di ricerca come Google, dove possono essere comprate droghe di qualsiasi entità in totale anonimato.

I pagamenti vengono effettuati per lo più con le nuove cripto valute i cui dati di tracciamento delle transazioni di acquisto sono impossibili da individuare. Così il pacco arriva in totale anonimato a casa degli acquirenti o in fermo posta con il contenuto al momento a sfuggire ai controlli antidroga attivi.

Effetti collaterali

Chi assume queste sostanze spesso lo fa con alcolici, super alcolici o bevande energetiche. Questo mix in particolare può essere letale. I ricoveri ospedalieri vedono per lo più gli stessi sintomi: palpitazioni, forti dolori allo stomaco e soprattutto uno stato confusionale. L'intossicazione acuta può portare gravi conseguenze con effetti devastanti tanto da far emettere un allarme di secondo grado nella regione lombarda con l'intento di attirare il più possibile l'attenzione delle famiglie.

Droghe sintetiche non solo via web

In passato le forze dell'ordine hanno sequestrato diversi carichi di queste sostanze provenienti dalla Slovenia per poi essere smerciate illegalmente in Italia. Dall'analisi della merce sequestrata è stata trovata la stessa molecola che nell'aprile 2017 ha ucciso un giovane ghanese di 24 anni.

Da allora a oggi il consumo non tende a placarsi, anzi, la facile reperibilità e i bassi costi, ne facilitano la diffusione per tutto il territorio nazionale. Un fenomeno che al momento riguarda principalmente le regioni del nord Italia: al primo posto troviamo la Lombardia ma ben presto la cosa potrebbe interessare tutta la penisola con conseguenze gravissime per la popolazione che ne fa uso.

Purtroppo neanche i cani antidroga possono riconoscere delle sostanze che sono sintetizzate in laboratorio e sconosciute alle forze dell'ordine.

'Polvere d'angelo' e 'Pillola della pace'

Pur essendo nota la composizione alla polizia scientifica ed ai carabinieri del Ris, 'polvere d'angelo' e 'pillola della pace' sono solo alcuni dei nomi con cui queste sostanze circolano già da molto tempo in Italia e riescono ancora oggi a eludere tutti i controlli di sicurezza e viaggiare in totale anonimato.