Doveva recarsi ad Hasakah - nell'estremo nordest della Siria - Hevrin Khalaf, per prendere parte ad una riunione del Partito Siriano del Futuro di cui era segretaria generale, quando l'auto su cui viaggiava è stata raggiunta da diversi colpi di mitra mentre percorreva l'autostrada M4 tra Manbij e Qamishli. L'autista e un collaboratore della donna sono morti sul colpo.

L'attivista per i diritti umani, invece, è stata trascinata fuori dalla vettura. Non si sa se le hanno sparato o se è stata addirittura uccisa con la lapidazione. I suoi aguzzini hanno filmato l'esecuzione con i telefoni cellulari.

Il Corriere della Sera riporta anche che, probabilmente, prima di essere assassinata, la Khalaf è stata anche violentata.

Aveva 35 anni, era laureata in ingegneria e viveva l'impegno politico a tempo pieno. Attivista dei diritti civili, lottava per una coesistenza pacifica tra curdi, cristiani e arabi, e per questo motivo era molto apprezzata da tutte queste comunità. Al contempo, però, proprio per la sua attività era sulla lista nera degli integralisti islamici.

Al momento sono ancora tutte da accertare le responsabilità del terribile delitto. Le Forze Democratiche Siriane (SDF) ritengono che si tratti di milizie integraliste appoggiate dalla Turchia. Infatti in quelle ore quell'area era sotto il controllo di Ahrar al-Sharqiya, uno dei tanti gruppi jihadisti composto da ex combattenti di Al Qaeda, sostenuto dal governo di Ankara e responsabile di altre esecuzioni.

Secondo i media turchi sarebbe invece rimasta vittima di un bombardamento, mentre l'Esercito Siriano Libero (FSA), anch'esso appoggiato dalla Turchia, nega ogni coinvolgimento.

Pubblicate le immagini del corpo martoriato di Hevrin Khalaf

L'agenzia stampa La Presse ha deciso di rendere pubblico il materiale che mostra il corpo della giovane attivista curda.

La difficile scelta è stata presa affinché quelle immagini crude servano da monito alla comunità internazionale per intervenire e per prendere una decisione netta. E anche per scuotere l'opinione pubblica e renderla consapevole del massacro che si sta compiendo in Siria.

Nel frattempo l'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che oggi, lunedì 14 ottobre, almeno 14 persone sarebbero rimaste uccise in un conflitto nel nordest del Paese, dove da cinque giorni le forze turche, assieme a delle milizie alleate, si stanno scontrando con quelle curde.

Secondo quanto riportato, tra le vittime ci sarebbero cinque persone su di un'auto contro la quale avrebbero sparato le milizie filo-turche. E il presidente Erdogan fa sapere che l'embargo sulla vendita delle armi non fermerà l'intervento turco.