"Sei un siriano, tornate nel tuo Paese": un insulto sentito chissà quante volte, finché non ha retto più. A nove anni, Wael al-Saud aveva accumulato tanto dolore malgrado i suoi pochi anni di vita, una vita purtroppo ormai spenta: a scuola, in Turchia, subiva insulti e discriminazioni da parte di insegnanti e alunni perché colpevole d'essere siriano. Il piccolo è stato trovato impiccato al cancello di un cimitero di Kartepe, città della provincia turca di Kocaeli dove viveva con la famiglia. Ora la comunità siriana insorge: da parte dei turchi, ci sarebbe un atteggiamento razzista e xenofobo verso i rifugiati.
Cosa si sa del tragico fatto
Nel 2015 il piccolo Wael al-Saud, che allora aveva appena cinque anni, scappò con la famiglia dagli orrori della guerra in Siria per rifugiarsi inTurchia, prima ad Ankara e Alessandretta, poi nella città di Karpet dove viveva e frequentava la quinta elementare. Proprio a scuola, sarebbe avvenuto l'episodio scatenante che l'ha portato ad uccidersi: secondo il resoconto dei fatti fornito dalla Bbc, lo scorso giovedì il bambino aveva litigato con altri alunni e l'insegnante l'aveva lasciato fuori dalla classe. Il padre, Mustafa al-Saud, che è un medico veterinario, ha raccontato all'Independent Turkish che suo figlio era un bambino sensibile, calmo, intelligente e che amava la vita.
Ma le cose che gli erano accadute l'avevano reso precocemente adulto, oltre a ferirlo profondamente.
Mustafa ha riferito che i compagni di classe insultavano il figlio dicendogli: "sei siriano". Così quel giorno, finita la scuola, nella psiche scossa di Wael è arrivato il punto di non ritorno. Alla sorella aveva detto che sarebbe andato in moschea a pregare, come era solito fare, e invece così non è stato.
Alcune telecamere lo hanno ripreso mentre cammina con una corda o una cintura: sono gli ultimi momenti della sua vita. Poi qualcuno, nella sera di giovedì, ha fatto la terribile scoperta: il bambino si è ucciso impiccandosi all'inferriata dell'ingresso del cimitero. La procura di Kocaeli ha aperto un'indagine e il corpicino di Wael sarà sottoposto all'autopsia per escludere categoricamente l'ipotesi di un'aggressione.
Una commissione dovrà ascoltare insegnanti e compagni di classe per ricostruire in quale contesto è avvenuta la tragedia.
Situazione dei rifugiati e operazione militare turca
Tramite un comunicato stampa, il ministero della Pubblica Istruzione turca ha smentito che dietro il tragico gesto del bambino ci siano episodi di bullismo e razzismo da parte di studenti o insegnanti, rendendo noto che Wael era appena stato eletto studente del mese ed era benvoluto da tutti. L'istituzione ha avviato un'indagine interna. Ben altre voci si alzano dalla comunità siriana in Turchia: da più parti si denuncia un diffuso e crescente razzismo contro i rifugiati. Ce ne sono 3,6 milioni in Turchia dal 2011, quando ha avuto inizio la guerra civile in Siria che ha provocato almeno 500 mila morti, in base ai dati forniti lo scorso dicembre dall'Ondus, l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
"Si dice sempre che i siriani dovrebbero andarsene. Per quanto tempo dovremo sopportarlo? Chiedo a quelli che lo dicono di darci un pezzo di terra sulla Luna e ce ne andremo", ha detto il padre del bambino. Sui social, molti intellettuali siriani stanno denunciando un clima di maggiore ostilità nei confronti dei siriani in Turchia negli ultimi mesi. Lina Shamy, autrice siriana, ha chiesto che sia modificata la legge turca per proteggere le persone dal razzismo. Nel Paese si respira un clima preoccupante: a luglio, dopo che il Ministro dell’Interno Süleyman Soylu ha annunciato una lotta contro i migranti irregolari, i siriani che vivono ad Instabul sono stati invitati a lasciare la città. D'accordo con il governatorato locale, sono state avviate ronde per stanare ed espellere i rifugiati irregolari, ma a farne le spese sarebbero stati anche coloro i quali dovrebbero beneficiare di una 'protezione temporanea'.
Ci sono stati scontri e la folla ha attaccato negozi e aziende siriane, lanciando pietre e rompendo finestre nel quartiere popolare Kucukcekmece.
Mustafa Yeneroglu, parlamentare del partito della Giustizia e dello Sviluppo, ha detto che sta avvenendo sempre più spesso che bambini rifugiati siriani vengano esclusi dalle scuole. A questo si aggiungono i rapporti di onlus quali Medici senza frontiera e Save the children che riferiscono di bambini nati e vissuti durante la guerra che sognano di morire per andare in paradiso e tentano il suicidio, In questo quadro è iniziata ieri un'operazione militare turca nel nord est della Siria contro i curdi siriani: a volerla, il presidente Recep Tayyip Erdogan.
L'operazione denominata 'Primavera di pace' mira a creare una cosiddetta 'zona cuscinetto' dove trasferire tre milioni di profughi. Il presidente Usa, Donald Trump non si oppone all'attacco e ha ritirato le truppe Usa nella regione.