Nella mattina di questo lunedì 21 ottobre è in corso un incendio al tetto della 'Cavallerizza Reale', palazzo storico di Torino posto nei pressi del centro della città.
L'area interessata dal rogo dovrebbe essere quella delle scuderie e dell'ex circolo dopolavoro, come riportato dal 'Corriere della Sera'. Ancora non si conoscono le cause del rogo: il 'Tgr Rai Piemonte' parla di una "possibile pista dolosa".
Al momento in cui scriviamo (ore 9:15) sono ancora in corso le operazioni di spegnimento.
Incendio Cavallerizza Reale, la situazione
L'incendio sul palazzo della 'Cavallerizza', sito dichiarato patrimonio UNESCO, starebbe interessando parte del tetto e rischia di espandersi al resto della struttura.
Da diverse ore, ormai, i vigili del fuoco sono al lavoro per cercare di limitare i danni. Lo stabile sarebbe da anni occupato da dei collettivi. Non si registrano feriti, anche se vi è stata tanta paura tra i residenti che abitano nei pressi della 'Cavallerizza'.
Nella fase di spegnimento sarebbero impegnate diverse squadre dei Vigili del Fuoco. La paura è che l'incendio possa estendersi alle strutture vicine, in particolare all'adiacente 'Auditorium RAI': il 'Corriere della Sera', a tal proposito, riferisce che l'incendio "sarebbe già divampato verso il confine con l'Auditorium RAI". Molte le persone che, intanto, stanno seguendo in silenzio le operazioni di spegnimento.
La storia della 'Cavallerizza Reale'
L'antico palazzo è stato costruito dal Primo Architetto Regio Benedetto Alfieri a partire dal 1740. Tale spazio veniva utilizzato per svolgere gli esercizi equestri. Venne nominato patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO nel 1997.
Nel 2007 il complesso, fino a quel momento di proprietà del Demanio, venne ceduto al Comune di Torino (e in parte anche alla Cassa Depositi e Prestiti).
Nel 2010 il Comune, attraverso la sottoscrizione della Cartolarizzazione della città di Torino, decise di mettere in vendita la 'Cavallerizza Reale' a scopo di commercializzazione. Il complesso, patrimonio Unesco, venne messo all'asta ma non arrivarono offerte.
Nel 2014 un gruppo di cittadini occupò il palazzo in segno di protesta contro la cessione di quello che è considerato a tutti gli effetti un "bene comune".
Tali collettivi si sono posti inoltre l'obiettivo di avviare una operazione di riqualificazione e di riutilizzo, lo hanno fatto esercitando la loro occupazione attraverso dibattiti e assemblee pubbliche, iniziative musicali e teatrali.
Un incendio aveva colpito il palazzo già nel 2014, quando vennero distrutti i locali del 'Circolo Beni Demaniali". In quel caso, l'incendio fu doloso.