Si è svolto nelle scorse ore, all’interno del carcere di Secondigliano, l’interrogatorio di garanzia di don Michele Mottola. Il sacerdote era stato arrestato l’8 novembre scorso con l’accusa di abusi su minore nei confronti di una bambina di 11 anni che, per farsi credere, era arrivata a registrare l’audio dei suoi incontri con il parroco della chiesa di San Giorgio Martire, a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta. Solo dopo aver ascoltato le sconvolgenti richieste del prete alla piccola, i genitori si erano recati prima dalle autorità religiose e poi in commissariato per denunciare quanto accaduto.

Nell'incontro con il Gip, Antonino Santoro, Mottola è apparso molto provato dai giorni di detenzione in un reparto speciale dell’istituto penale. Pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, il sacerdote ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea in cui ha praticamente confermato tutte le accuse a suo carico, dicendosi pentito e chiedendo “perdono ai famigliari della giovane”.

Chiesti gli arresti domiciliari per il sacerdote

Ad assistere don Michele Mottola c’era l'avvocato Antimo D’Alterio, che in seguito ha spiegato di aver chiesto gli arresti domiciliari per il detenuto, in quanto sarebbero venuti meno tutti gli elementi per proseguire la reclusione in galera dell’accusato. Infatti il sacerdote ha ammesso le proprie colpe davanti al Gip e prima ancora in un colloquio con il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che lo aveva sospeso dalle proprie funzioni in parrocchia già nel maggio scorso, non appena si era saputo dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Napoli Nord, sotto la direzione di Francesco Greco.

Il Gip si è riservato di decidere se concedere questa misura cautelare al detenuto, dopo aver ascoltato il pm. Secondo il legale il prete non avrebbe parlato prima, nonostante le registrazioni realizzate dalla bambina che lo incastravano, perché provava vergogna per quanto avvenuto. Nelle ultime ore è arrivata un’altra sospensione per don Mottola, questa volta da parte dell’Ordine dei giornalisti della Campania che ha aperto un fascicolo al Consiglio di disciplina nei confronti del parroco, iscritto all’Albo dei pubblicisti.

La presunta aggressione a don Michele Mottola da parte del padre della vittima

Infine, l’avvocato Antimo D’Alterio ha rivelato un brutto episodio accaduto a fine ottobre: il sacerdote sarebbe stato vittima di un vero e proprio agguato da parte del padre della bambina molestata. Da quello che il legale ha raccontato all’Adnkronos, l’aggressione sarebbe avvenuta lungo l’Asse mediano a Napoli.

Mentre don Michele si trovava in auto, sarebbe stato speronato da un’altra vettura e poi aggredito fisicamente. Ad evitare che la situazione degenerasse ulteriormente sarebbero stati due motociclisti, intervenuti per calmare il papà della piccola. D’Alterio ha inoltre fatto sapere che la vicenda è stata denunciata alle autorità competenti, dopo che il parroco è stato costretto a farsi medicare in ospedale per alcune ferite riportate al volto.