La passione per i motori e la voglia di condividere una bravata con un gruppo di amici gli sono costati la vita a soli 16 anni. La storia straziante arriva dal Friuli, provincia di Udine: Daniele Burelli si è schiantato con una Opel Corsa che aveva rubato a sua madre ed è morto sul colpo.

L'auto si è ribaltata dopo aver abbattuto un palo della luce e un cartello stradale sulla provinciale 5 tra Rodeano e San Daniele del Friuli. La tragedia è accaduta nella notte tra sabato 16 e domenica 17 novembre, poco dopo l'una e 50. I sette passeggeri, tutti minori, hanno riportato ferite lievi.

La bravata e poi la morte dopo 10 chilometri

In un video su Instagram sono impressi gli ultimi istanti di vita di Daniele Burelli. Otto ragazzini eccitati condividono un'avventura, un azzardo che dovrebbe scandire un sabato notte diverso dal solito perché Daniele ha rubato l'Opel Corsa rossa della mamma. Trascorre poco tempo da quel video e l'esuberanza giovanile viene sostituita da una tragica realtà: Daniele non c'è più. Al gioco succede l'orrore della cronaca: il ragazzo ha pagato la sua bravata, schiantandosi con l'auto della mamma.

A qualche ora di distanza, quel video scanzonato è sostituito da una storia su Instagram inserita dalla famiglia della giovanissima vittima. Una famiglia distrutta che però ha la forza di parlare per ammonire altri giovanissimi.

Il padre, la madre, la sorella maggiore, il fratello minore e la nonna di Daniele lanciano un appello ai coetanei di Daniele, che nel post compare in una foto in cui posa in moto con il casco. I familiari della vittima invitano tutti a non fare mai una cosa del genere, a proteggere la propria vita e a ragionare prima di fare qualcosa di avventato.

Resta la cronaca impietosa. La mamma si è accorta quasi subito che il figlio le aveva sottratto l'auto, ma non ha potuto impedire la tragedia. Quando si è svegliata ed è andata a cercarlo, tutto era già accaduto. Questione di pochi minuti. La madre è giunta sul luogo dell'incidente poco dopo l'arrivo delle forze dell'ordine e dei soccorsi, trovandosi davanti la catastrofe.

Malgrado le condizioni proibitive del tempo, Daniele sabato notte intorno all'una e 30 ha preso l'Opel. Si è messo alla guida trasportando sette amici, sei ragazzini e una ragazzina, tutti d'età compresa tra i 15 e i 17 anni. Due erano nel sedile anteriore del passeggero, gli altri sui sedili posteriori e persino nel bagagliaio, a bordo di un'auto omologata per cinque persone.

Partito da casa a Battaglia, frazione di Fagagna, il ragazzo non ha percorso neanche dieci chilometri: sulla provinciale 5, tra Rodeano e San Daniele del Friuli, l'utilitaria si è cappottata dopo essere finita contro un palo della luce sradicato per l'urto. Per Daniele non c'è stato niente da fare. Gli altri amici, estratti dall'auto dai vigili del fuoco di Gemona e Spilmbergo, sono rimasti feriti fortunatamente non in modo grave e sono stati trasportati negli ospedali di Udine e San Daniele.

Quasi tutti sono stati già dimessi con prognosi dagli otto ai venti giorni. I carabinieri di San Daniele e del Norm di Tolmezzo stanno svolgendo accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.

Appello della mamma ai coetanei: 'non siete in un videogioco'

"Mio figlio è morto e non aveva altre vite, aveva solo quella lì e l’ha sprecata”. Enrica, la mamma di Daniele, è una donna coraggiosa e forte. Malgrado il dolore per la perdita del figlio, ha voluto dare la sua testimonianza al Gr1. Non può riportare in vita il suo giovanissimo figlio, ma vorrebbe almeno evitare che altri coetanei commettano analoghi colpi di testa fino a perdere la vita.

Dopo l'appello corale lanciato da tutta la famiglia proprio attraverso il profilo Instagram di Daniele, mamma Enrica ne ha lanciato un altro dai microfoni del giornale di Radio1 per dire ai ragazzi che non vivono in un videogioco, che non hanno a disposizione molte vite come può accadere ai personaggi che popolano i giochi su cellulari, tablet, pc.

La loro vita è una sola. Enrica ha raccontato che il figlio ha preso le chiavi dell'auto di nascosto e che quando lei e il marito se ne sono accorti gli hanno mandato un messaggio preoccupati, visto che stava diluviando. Daniele ha risposto che stava tornando. I genitori, allora, gli hanno scritto che sarebbero andati a prenderlo ovunque lui fosse, perché le condizioni del tempo erano pessime. Purtroppo non ha più risposto perché era già morto.

Centinaia i messaggi di cordoglio. Daniele frequentava il secondo anno del corso di elettrotecnica meccanica all'Istituto salesiano Bearzi di Udine. Appena un anno fa, era stato celebrato sulla pagina social della scuola per la sua creatività nel realizzare con viti e bulloni un originale presepe.

In quell'occasione era stato definito artista e meccanico nel cuore. Ieri, invece, sulla pagina dello stesso istituto è stata data la terribile notizia, per poi fare posto al silenzio e alla preghiera. Oggi, infatti, nella chiesa dell'lstituto, la comunità salesiana si è riunita per celebrare un rosario in memoria di Daniele.