Mai, nella sua storia millenaria, la 'Serenissima' è stata tanto sconvolta: l'acqua alta da record l'ha trasformata in queste ore in una città spettrale e sommersa fino all'80%. Per tre volte, le maree hanno superato i limiti previsti e sfiorato i 190 centimetri provocando ieri grande paura, per poi abbassarsi.

Un'emergenza senza precedenti ad eccezione dell'alluvione del 1966 quando l'acqua alta raggiunse i 194 centimetri. "Abbiamo davanti una devastazione apocalittica e totale, non esagero con le parole", ha detto stamattina il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

E il sindaco, Luigi Brugnaro, che ha ricevuto la chiamata del presidente Sergio Mattarella, si accinge a chiedere lo stato di crisi alla Regione in vista della dichiarazione dello stato di emergenza da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri. La città è bloccata: scuole chiuse, attività ferme, come nelle isole della laguna e a Pellestrina dove sono morte due persone.

Città sommersa: due morti, allagamenti e disastri

Il record negativo, una catastrofe per la città, alle 22:52 di ieri sera quando il livello dell'acqua ha raggiunto i 187 centimetri. L'acqua alta è un fenomeno ricorrente a Venezia: fa parte della storia della città e la caratterizza agli occhi di una platea mondiale. Stavolta, però, dopo l'inferno di pioggia e vento precipitati sulla città, il bilancio è pesantissimo.

Due persone sono morte. Sull'isola di Pellestrina, un uomo di 78 anni per un corto circuito: è rimasto fulminato dopo che aveva tentato di far ripartire le elettropompe nella sua casa allagata. Un'altra persona, forse, per cause naturali.

Quattro sirene attive in città aggiornano di momento in momento i cittadini sullo stato d'allerta.

I danni ovunque, saranno quantificabili quando la marea si ritirerà: molte barche sono state trascinate fuori dai canali e sospinte sulle banchine fino sulle fondamenta dal raffiche di vento a 100 chilometri orari e dalla marea, le linee telefoniche messe fuori uso. L'acqua, superando le barriere, ha inondato attività, negozi, case.

Il sindaco Brugnaro ha parlato di città in ginocchio e ha invitato cittadini e imprese a raccogliere materiale utile a dimostrare i danni subiti. Le situazioni più critiche nel centro storico e nella laguna, dove sono stati innumerevoli gli interventi dei vigili del fuoco. In città sono arrivati il capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco Fabio Dattilo con il capo dell' emergenza Guido Parisi e il capo della protezione civile Angelo Borrelli. In arrivo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

I monumenti, danni alla Basilica di San Marco

La Basilica di San Marco è stata sommersa fino alla cripta dopo che ieri sera è stata allagata completamente fino a oltre un metro. Carlo Alberto Tesserino, primo procuratore che si occupa della manutenzione del millenario luogo di culto, ha parlato di "apocalittico disastro preannunciato" perché, dopo cinque anni dallo scandalo giudiziario del Mose, le paratie mobili non sono entrate in funzione per arginare la piena, prevedibile anche in vista dei cambiamenti climatici in atto.

Colpito anche il teatro La Fenice. L'acqua ha invaso le aree di servizio rendendo inutilizzabile il sistema elettrico e quello anti incendio. Nella notte, per un corto circuito alla cabina elettrica provocato dall'acqua, c’è stato un incendio all’interno del palazzo di Ca’ Pesaro che ospita la Galleria di arte moderna e il Museo di arte orientale. Il ministero di beni culturali e turismo ha attivato l'unità di crisi per la verifica e la messa in sicurezza del patrimonio culturale eventualmente danneggiato.

Mose, tra scandali, inchieste e ritardi

Mose, oltre al richiamo alla Bibbia, sta per modulo sperimentale elettromeccanico. Pensato negli anni '80 del secolo scorso per proteggere la città e la laguna dal mare, iniziato nel 2003 sotto il governo Berlusconi, sarebbe dovuto entrate in funzione nel 2016.

Così non è stato. Il sistema di 78 paratie alle tre bocche di porto, costato finora 5 miliardi e mezzo di euro, tutti soldi pubblici, si ricorda soprattutto per il maxi scandalo tangenti e l'inchiesta giudiziaria. Ci sono stati 35 arresti, 100 indagati eccellenti tra politici e amministratori. L'ex presidente della Regione, Giancarlo Galan, ha patteggiato una condanna a due anni e 10 mesi per corruzione continuata. L'ex ministro dell’Ambiente e delle infrastrutture, Altero Matteoli, a quattro anni.

Lo scorso ottobre, si è avuto un nuovo stop alla fase di test delle paratoie che doveva concludersi il 4 novembre, data simbolica che ricorda l' Aqua granda del 1966. Ad oggi, i lavori non sono finiti e la nuova data di conclusione e consegna dell'opera è fissata per il 31 dicembre 2021.

Il Mose, per alcuni già vecchio e inefficace, una volta in funzione costerà 100 milioni di euro l'anno per la sola manutenzione ordinaria. Intanto lo stato d'emergenza della fragilissima città perdura. Sono previsti altri tre giorni di acqua alta a livelli eccezionali.