"Quando c'è una somma di responsabilità, certe tragedie sono inevitabili". Con la crudezza che lo contraddistingue, Vittorio Feltri, il fondatore del quotidiano Libero, è intervenuto per dire la sua sulla tragedia di corso Francia a Roma costata la vita, lo scorso 21 dicembre, a Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann. A mezzanotte, le due 16enni stavano attraversando la pericolosa arteria sotto la pioggia con il semaforo verde per le auto: sono state investite e uccise dal suv Renault Kaleos guidato da Pietro Calabrese, il 20enne figlio del regista Poalo risultato positivo ai test su alcol e droga.

Due giorni fa, Feltri aveva espresso il suo pensiero via Twitter, ribadito ieri in un articolo su Libero e intervenendo al Tg4. Questo il suo commento dopo i funerali delle due adolescenti: "Le piangiamo perché ci dispiace per la fine che hanno fatto, ma hanno commesso una leggerezza incredibile. Hanno attraversato una strada scavalcando il guard rail e con il semaforo rosso a un orario notturno in cui la visibilità non è al massimo". Per Feltri, la colpa non può essere attribuita solo al guidatore, la responsabilità va ripartita tra tutti i protagonisti della tragedia, anche le ragazze defunte.

Vittorio Feltri: 'Una gara a chi è più stupido'

"A me dispiace dirlo, ma si sono comportate come due dementi": parole estreme quelle dell'editorialista di Libero interpellato ieri sera nello spazio del Tg4 condotto dal giornalista Luca Rigoni, inopportune secondo alcuni perché non tengono conto del dolore dei genitori delle vittime e scateneranno nuove polemiche che si vanno ad aggiungere a quelle già suscitate dal suo tweet di due giorni fa.

Per Feltri è impensabile che due minorenni fossero in giro da sole a mezzanotte."Non mi sembra del tutto normale. Io credo che le ragazze debbano starsene a casa fin tanto che non hanno compiuto almeno i 18 anni", ha detto nel suo intervento al Tg4. Il 26 dicembre, trascorso un Natale crudele e doloroso per i familiari di Camilla e Gaia e per tutta una comunità, l'investitore Pietro Genovese è stato posto agli arresti domiciliari.

La mattina del giorno dopo, venerdì 27 dicembre, si sono svolti i funerali delle due ragazze in una chiesa gremita. Nel pomeriggio, Feltri ha 'cinguettato' su Twitter la sua opinione: "Cosa facevano a mezzanotte in giro? Il cretino al volante le ha travolte. È una gara a chi è più stupido". A seguire, in un articolo pubblicato ieri su Libero, Feltri ha ribadito gli stessi concetti con il suo stile 'informale'.

Ha definito la vicenda assurda, fitta di domande ancora senza risposta. Il guidatore certamente merita d'essere punito, ha scritto l'editorialista, ma nessuno a suo dire può essere assolto: "Anche le fanciulle non sono innocenti. Alla loro età non si va in giro di sera tardi e i genitori hanno sbagliato a non trattenerle a casa evitando i rischi che corrono gli adolescenti lasciati liberi di scorrazzare dopo una certa ora per metropoli insidiose". Spingendosi oltre, Feltri ha poi definito le vittime "due povere fanciulle abbandonate dalla famiglia".

Anche oggi l'editorialista ha prodotto un nuovo tweet riferendosi all'omelia di don Gianni Matteo Botto.

Il parroco della chiesa del Preziosissimo Sangue dove si sono celebrati i funerali, ha chiesto: “Il senso della vita è guidare sbronzi?” Feltri ha commentato: "Non lo è neppure attraversare di notte la strada col semaforo rosso"

Polemiche social

Oltre ad essere oggetto d'indagine giudiziaria per accertare le responsabilità, il tragico incidente di corso Francia è al centro delle polemiche alimentate dalle considerazioni di Feltri. Il Web infatti si è diviso: brusche, irrispettose e offensive secondo alcuni, crudamente vere per altri e in sintonia con il personaggio.

Molti, riprendendo la frase del giornalista 'una gara a chi è più stupido', hanno replicato che a vincerla sarebbe proprio lui.

C'è chi si schiera dalla sua parte: "La crudezza del direttore è ancora una volta lo specchio dell'amara verità", si legge in un commento. Ma c'è anche chi sposa solo in parte il punto di vista del giornalista bergamasco: "Durezza e crudeltà nel commento che molti hanno pensato ma non detto perché politicamente scorretto", ha scritto un utente. E un altro: "Tecnicamente corretta la ricostruzione, irrispettoso il tono. Strano che un giornalista non dia il giusto peso alle parole e a quanto possano ferire. Oppure se ne frega ed è una pessima persona".

Tra coloro che dissentono del tutto, un utente ha scritto: "Sarà il caso di tacere in tragedie come queste, specie pensando ai genitori".

E un'altra persona: "Una parola di umana pietà sarebbe necessaria per tre giovani che hanno pagato, due con la vita ed uno con un'accusa di omicidio stradale, dei gesti incoscienti che i giovani a volte fanno. Infierire è crudele e cinico".