Svolta nell’inchiesta sul delitto di Simonetta Gaggioli, 76 anni, funzionaria della Regione Toscana in pensione, trovata morta lo scorso 3 agosto. Un passante aveva casualmente scoperto il cadavere della donna, già in avanzato stato di decomposizione, dentro un sacco a pelo, avvolto in una coperta, in un fossato lungo la Vecchia Aurelia nei dintorni della zona di Riotorto, situata tra Venturina Terme e Piombino, in provincia di Livorno. Dopo cinque mesi di indagini ed un esperimento giudiziale, sabato pomeriggio i carabinieri hanno arrestato una donna, la 32enne brasiliana Adriana Pereira Gomes, compagna del figlio della vittima, Filippo Andreani, disoccupato di 48 anni.

La coppia era indagata da tempo con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma nelle ultime settimane gli inquirenti si sono convinti che i due non abbiano agito insieme, come si era inizialmente pensato.

L’ipotesi dei magistrati: un delitto per ottenere l’eredità

Secondo il pm Ezia Mancusi, che ha coordinato le indagini, le prove a carico di Adriana Pereira Gomes sarebbero schiaccianti. Andreani e la compagna abitavano a Riotorto in casa con la vittima; ma la convivenza era diventata sempre più difficile, visti i continui litigi. Infatti i due chiedevano sempre più frequentemente soldi alla pensionata per soddisfare la loro dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti. Quindi la cittadina brasiliana avrebbe ammazzato la madre del suo convivente, probabilmente utilizzando un cocktail di farmaci, nella speranza di ottenere il denaro dell’eredità dell’ex funzionaria.

Una ricostruzione convincente per il gip Antonio Del Forno, che ha disposto l’arresto della donna: sabato pomeriggio i carabinieri si sono recati nella casa popolare a Scarlino, in provincia di Grosseto, dove la coppia si era trasferita da circa due mesi, per eseguire il fermo.

La versione di Adriana Pereira Gomes

Si è arrivati a questa svolta dopo l’esperimento giudiziale effettuato lo scorso 3 gennaio dalla procura di Livorno, con il supporto dei carabinieri, sul luogo in cui si presume sia avvenuto il delitto: la brasiliana è riuscita a trascinare da sola un sacco a pelo, che conteneva all’interno un manichino dello stesso peso della vittima, circa 60 chili.

La 32enne è stata in grado di caricarlo nell’automobile senza problemi, dimostrando così di essere stata capace di agire senza l’aiuto di un complice. Adriana Pereira Gomes si è dichiarata innocente al momento dell’arresto. Tuttavia in passato aveva già ammesso di aver scoperto in casa il cadavere della 76enne: secondo la sua ricostruzione, a quel punto – presa dalla paura – avrebbe inizialmente nascosto il corpo sotto il letto di uno dei tre figli della pensionata e poi, senza l’aiuto di nessuno, avrebbe deciso di far scomparire le spoglie, trasportandole sulla Vecchia Aurelia per abbandonarle nel fossato.

Al momento sembra alleggerirsi la posizione del figlio della vittima, che potrebbe essere del tutto estraneo all'omicidio; ma le indagini proseguono e non si escludono altri colpi di scena nelle prossime settimane.