Sono oltre 100 le donne che hanno accusato Harvey Weinstein di stupro ma sarà grazie a due di esse, che hanno trovato il coraggio di denunciarlo per prime, che finirà sotto processo. Ora dopo mesi di indagini, testimonianze raccolte e denunce subite, l’ex produttore hollywoodiano è stato riconosciuto colpevole per due dei cinque capi di accusa per i quali era indagato, ovvero atto sessuale criminale di primo grado e stupro di terzo grado. Questa importante svolta nel processo potrebbe comportare una pena fino a 25 anni di reclusione. Il caso simbolo del movimento #MeToo sta dunque per giungere ad un epilogo.
Soddisfatto dell'esito anche Cyrus Vance Jr, procuratore di New York, che ritiene sia stata fatta giustizia per tutte le coraggiose donne che hanno trovato il coraggio di denunciare quanto subito dall'ex "Re di Hollywood". Nonostante i due capi d'accusa siano pesanti, Weinstein è stato scagionato dagli altri, tra i quali quello più grave era l'accusa di atto sessuale criminale predatorio, che avrebbe visto come pena massima l'ergastolo. Considerato che il verdetto è stato emesso dopo soli 5 giorni di processo le vittime e tutti i soggetti interessati nel caso non possono che ritenersi soddisfatti.
Il movimento #MeToo soddisfatto dell'esito del caso Weinstein
Sono oltre due anni che il movimento #MeToo si batte per i diritti delle donne in tutti gli ambiti della vita quotidiana, sia essa all'interno delle mura domestiche oppure a lavoro.
Tutto nasce proprio con l'evolversi del processo a Harvey Weinstein e il risulto viene visto come una vittoria del movimento ma anche delle oltre cento donne che hanno accusato il 67enne di violenza sessuale. Adesso non resta che attendere l'11 Marzo per sapere il verdetto definitivo e la condanna che stabilirà il giudice che potrebbero essere 4 anni di libertà condizionata oppure una detenzione dai 5 ai 25 anni.
Insomma l'ex produttore non dormirà sonni tranquilli nonostante l'apparente calma mostrata durante la lettura del verdetto.
I legali del 67enne presenteranno appello contro la sentenza
Finora l'ex patron della Miramax si è sempre dichiarato innocente verso tutti i capi di accusa. Per sostenere la tesi di innocenza ovviamente i suoi avvocati presenteranno appello contro la sentenza.
Bisogna dire che gli stessi legali hanno consigliato a Weinstein di non testimoniare durante il processo e di presentarsi in aula con un deambulatore al fine di mostrare il suo precario stato di salute. Nonostante questo, l'ex produttore cinematografico attenderà la sentenza di Marzo dietro le sbarre di una prigione. Intanto il procuratore di New York ha affermato quanto sia difficile analizzare correttamente i casi di stupro, soprattutto quando mancano le "prove fisiche" a supporto delle accuse, confermando come il verdetto sia soddisfacente, seppur solo parzialmente.
Intanto l'opinione pubblica si è schierata dalle parte delle accusatrici. A supporto di quest'ultime e del movimento #MeToo si sono mobilitate anche diverse celebrità, tra le quali Rose McGowan e Ashley Judd.
La prima era presente in aula ed ha anche applaudito quando è stata pronunciata la sentenza. Come sempre avviene in questi casi, sui social in particolare, si trovano anche commenti a sostegno di Weinstein. Alcuni utenti, infatti, sostengono che le vittime abbiano presentato denuncia dopo troppo tempo e che dietro le accuse vi siano solo la ricerca di fama e denaro. Voci fuori dal coro che sicuramente non intaccheranno la soddisfazione delle vittime per questo epilogo.