A causa della sempre più diffusa epidemia del virus COVID-2019, meglio conosciuto con la denominazione di 'Coronavirus', il governo italiano ha esteso le restrizioni prima riservate alla regione Lombardia e ad altre 14 province (Parma, Piacenza, Modena, Venezia, Rimini, Pesaro e Urbino, Padova, Reggio Emilia, Asti, Novara, Treviso, Alessandria, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola) a tutto il Paese dichiarando l'intera Penisola zona rossa. E intanto sui social network, in particolare Facebook, Instagram e Twitter, stanno già da subito diventando virali gli hashtag #andràtuttobene e #iorestoacasa.

La decisione del Governo

A comunicarlo qualche ora fa, in serata, è stato il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, intervenuto in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il premier ha aggiornato il quadro dei provvedimenti governativi per arginare la diffusione dell'epidemia: 'Non abbiamo più tempo: sono necessarie misure più stringenti per bloccare il virus. La decisione giusta è rimanere a casa', ha dichiarato Giuseppe Conte. L'intera Italia sarà zona protetta: tutti gli spostamenti saranno consentiti solamente in caso di estrema necessità, in caso di motivi di salute o lavorativi. Nel decreto-legge in vigore da oggi martedì 10 marzo 2020, è previsto anche il divieto di aggregazione.

Si tratta di norme legislative maggiormente stringenti, decise con l'obiettivo di tutelare e salvaguardare la salute dei cittadini italiani. Italia sigillata, dunque, per la prima volta nella sua storia. Le decisioni del Governo sono state comunicate e condivise anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le nuove disposizioni e i numeri dell'epidemia

Le nuove misure riguarderanno anche Università, istituzioni scolastiche e manifestazione sportive: tutte le attività didattiche e gli eventi di sport saranno sospesi fino al 3 aprile 2020. In realtà, già con un primo decreto legge, scuole e università erano state chiuse fino al 15 marzo, poi è arrivata la proroga della sospensione.

Si ferma anche il campionato di calcio di serie A, le cui gare nell'ultima giornata si erano disputate con partite a porte chiuse, senza tifosi e spettatori. Chiusi anche gli impianti sciistici nelle principali località turistiche invernali. La decisione è stata presa in accordo con le Regioni e sentiti i Governatori e le autorità locali competenti. Intanto l'Unità di crisi del Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha diramato il nuovo bilancio con i dati statistici dell'emergenza Coronavirus in Italia: i numeri, aggiornati a ieri sera, vedono 7.985 persone risultate positive (oltre 1500 in più rispetto alla giornata di ieri, solo nella regione Lombardia ben 1.280 casi positivi), i decessi ammontano a 463 mentre i guariti dal virus sono 724.